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| Titolo: Cani in Germania dalla Puglia Lun Nov 24, 2008 6:56 pm | |
| Cani in Germania dalla Puglia I volontari dichiarano guerra alla deportazione dei randagi in tutta Italia Taglia sui trafficanti di cani "Duemila euro a chi segnala" Campagna-choc della Lega: denunciate i criminali. La spiegazione ufficiale è che partono perché sono stati adottati a distanza da una famiglia dalle strutture pubbliche della Puglia vengono prelevati almeno duecento animali al mese. Una taglia di duemila euro sulla testa dei trafficanti dei cani pugliesi. I volontari della sezione leccese della Lega nazionale difesa del cane sono pronti anche a pagare di tasca chi fornisce informazioni utili a fermare, quella che loro chiamano, "la deportazione dei randagi". Secondo la loro denuncia, dai canili pubblici della Puglia vengono prelevati e trasportati in Germania almeno duecento cani al mese. "Ufficialmente partono perché sono stati adottati a distanza da una famiglia - spiega la presidentessa della sezione di Lecce, Maria Teresa Corsi - ma noi abbiamo seri sospetti che, in realtà, una volta in Germania, diventino cavie utilizzate dalle aziende farmaceutiche". L´ultimo viaggio per la Germania è partito subito dopo Pasqua, ma gli animalisti sono stati informati troppo tardi per poter intervenire. Fermare questo traffico non è facile: la lotta della sezione leccese della Lega nazionale per la difesa del cane è stata appoggiata solo da una cellula toscana di "Uomo, natura, animali". Il grosso del volontariato animalista, infatti, gestisce direttamente i canili comunali pugliesi accusati di strizzare l´occhio alla vivisezione dei loro ospiti. E non ha sottoscritto questa campagna. Due anni fa, la polizia bloccò un grosso camion che avrebbe dovuto trasportare decine di randagi dal canile di Galatone, in provincia di Lecce, a Stoccarda. La notizia, complice un servizio di Striscia la notizia, fece il giro d´Italia. Dopo pochi mesi ci fu un altro sequestro di un bastimento di randagi, a Leporano, in provincia di Taranto. Poi più nulla. Dell´inchiesta della magistratura leccese, tuttora in corso, è trapelato solo che alcune delle persone indicate come possibili destinatari dei cani sono risultati defunti da anni. Ma, passato il clamore mediatico, i traffici di randagi sono ripresi al ritmo di un viaggio al mese: i canili pubblici delle province di Brindisi, Lecce e Taranto sono quelli che hanno lasciato partire più cani. Ciò non avviene nelle città che, come Bari, non avendo un canile comunale, affidano i randagi alle cure di una ditta privata. Chi riceve un indennizzo giornaliero per ogni animale mantenuto non lascia andare via i cani. "Ma i canili comunali che esportano randagi - accusa la Corso - in cambio ricevono in omaggio pacchi di mangimi e medicinali veterinari delle migliori marche. Se, come dicono gli autotrasportatori fermati dalla polizia, su questi cani non c´è profitto, perché arrivano questi doni dalla Germania? Chi paga le spese di trasporto?". Per inviare segnalazioni su questi traffici sospetti il numero da chiamare è il 336835676 | |
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