PROVINCIA DI VARESE
5 DICEMBRE 2008
Tratta dei cuccioli Un canile lager scoperto dai Nas
Sigilli a una struttura abusiva di via Cascina Tuss
Sequestrati 144 cani per un giro di 150mila euro
Raffaele Mezzetti
GORNATE OLONA (VA) - Importavano cuccioli di cane di tutte le razze provenienti dall'Est Europa e poi li rivendevano dopo averli sottoposti ad operazioni chirurgiche illegali. Denunciata a piede libero alla procura della Repubblica di Varese una coppia di allevatori che, grazie alla complicità di due veterinari finiti anch'essi nel registro degli indagati, erano riusciti a mettere in piedi un fiorente traffico di animali d'allevamento. I quattro devono rispondere, a vario titolo, di reati che vanno dal maltrattamento di animali all'esercizio abusivo della professione veterinaria, dalla truffa e frode in commercio alla falsità in certificati sanitari e di iscrizione all'anagrafe canina, fino all'importazione illegale di animali. Oltre al canile, sottoposto a sequestro, sono stati trovati anche 144 cuccioli, di tutte le razze, per un valore di circa 150 mila euro. Rinvenuti, a seguito di perquisizione, anche farmaci e dispositivi medici detenuti illecitamente.
IL BLITZ DEI CARABINIERI
A smascherare quello che, secondo gli inquirenti, non è complicato definire il canile lager ,sono stati i carabinieri dei Nas di Milano che, in ben due occasioni (22 ottobre e 8 novembre), hanno eseguito perquisizioni all'interno di un allevamento di via Cascina Tuss, gestito da marito e moglie, lui italiano lei ungherese, nell'ambito di una serie di controlli disposti dal Comando Tutela Salute su tutto il territorio nazionale. Dal punto di vista amministrativo i carabinieri hanno accertato che l'attività era abusiva e che i gestori la svolgevano in totale assenza di autorizzazione. Sul fronte igienico sanitario, invece, i militari si sono trovati di fronte ad una situazione assolutamente deficitaria, con cani rinchiusi in gabbie piccole e strette, uno sopra l'altro, costretti a dormire sulle loro feci e privi dell'assistenza necessaria.
LA FRODE e i microchip
Dalla verifica del materiale rinvenuto e sequestrato è stato accertato che i titolari dell'allevamento, in concorso con due veterinari, avevano costituito un sodalizio criminoso finalizzato all'importazione illegale di cuccioli di cane dall'estero (in particolare provenienti dalla Slovenia e dall'Ungheria), destinandoli al mercato nazionale dove erano venduti come se fossero nati in Italia, ad un prezzo anche dieci volte superiore. Per ?ripulire? dalla provenienza straniera i cani acquistati la coppia si serviva di due veterinari compiacenti che fornivano loro i microchip e falsificavano poi la documentazione dei cuccioli: nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati infatti decine di passaporti animali.
PRATICHE CRUDELI
Pur non essendo veterinari, i due allevatori toglievano da alcuni cani, utilizzando un bisturi poi sequestrato, l'originario microchip e ne impiantavano uno nuovo facendo delle piccole incisioni chirurgiche molto dolorose sul dorso degli animali. Attualmente i 144 cuccioli si trovano ancora in via Cascina Tuss, sotto sequestro giudiziario, ma sotto la supervisione della Asl, in attesa che l'Enpa, che si è offerta di prenderli in custodia, trovi loro una sistemazione adeguata nei canili della zona. Da un momento all'altro, il pm Sara Pozzetti, potrebbe disporne il dissequestro.