Furto in Parlamento: l'ex deputata Elisa Pozza Tasca ha denunciato all'Ispettorato di Pubblica Sicurezza della Camera dei Deputati la scomparsa della sua pelliccia di visione da 6mila euro. "E' un fatto grave, nel Palazzo della legalità l'accesso dovrebbe essere consentito solo a deputati, funzionari e giornalisti", ha tuonato l'onorevole. Già nel 2003 Pierferdinando Casini, per evitare furti, decise di fare incatenare gli oltre 2mila computer.
E' un giallo in piena regola e la caccia al ladro continua, anche perché solo il 2008 ha visto ben 26 furti denunciati dentro il Palazzo e molti altri non denunciati. La notizia è riportata dal quotidiano La Stampa. "Qui basta lasciare una penna per non ritrovarla più e anche di portafogli ne spariscono parecchi", spiega un commesso. Un giornalista ricorda che gli è bastato dimenticare in bagno cinque minuti il telefonino per dirgli addio. E quando è andato alla polizia interna a fare la denuncia, scrive il giornale di Torino, il poliziotto gli avrebbe detto: "Dottò io neanche quando stavo alla narcotici ho visto le cose che vedo qua".
Rubato anche il cappotto di cachemire di Paolo Buonaiuti, anni fa, furto che fece quasi piangere Silvio Berlusconi. In pieno agosto la talpa era entrata anche negli uffici del gruppo Udc scassinando cassetti e portandosi via il computer del deputato Angelo Compagnon. E adesso il visone per cui Pozza Tasca invoca la caccia al ladro e soprattutto le telecamere da installare dentro il Palazzo, possibilità sempre rifiutata dagli onorevoli preoccupati della privacy. Tanto loro un risarcimento lo hanno comunque, 600 euro che vengono corrisposti sulla parola. E così fioccano le denunce: penne cellulari, iPod e perfino navigatori.