GAZZETTINO DI PORDENONE
24 NOVEMBRE 2007
FRISANCO In tutto il 2006 i soci della riserva venatoria si erano fermati a quota 21
Cinghiali abbattuti, record
I cacciatori ne hanno uccisi trenta in poco più di due mesi
Anna Vallerugo
Frisanco (PN) - I cacciatori della riserva di Frisanco hanno abbattuto in poco più di due mesi la bellezza di trenta cinghiali. Sembra essere davvero una stagione da record, questa, per la caccia ai temibili animali che, riproducendosi con grande facilità, popolano in ampio soprannumero i boschi attorno ai centri abitati di buona parte della Pedemontana. Il problema in zona assume i caratteri dell'emergenza, dato che molti di questi animali si spingono a far razzia di patate e altri ortaggi coltivati negli orti anche a ridosso delle abitazioni più lontane dal centro dei borghi. Vanificano così gli sforzi di chi ancora si impegna a coltivare quelle verdure "biologiche" tipiche della tradizione contadina locale, che necessitano di cura e attenzioni costanti. Oltre ai raccolti distrutti spesso i maiali selvatici non mancano di forare reti e staccionate, aggiungendo danno al danno.Senza contare poi l'effettivo pericolo di quegli esemplari che che vagano al buio, spostandosi da soli o in branco e che attraversando le strade comunali mettono in pericolo i conducenti delle auto in transito.A cercar di porre un limite considerevole alle "abitudini vandaliche" dei cinghiali ci stanno pensando appunto i soci della riserva venatoria di Frisanco, che hanno abbattuto già trenta capi dall'apertura della caccia -la seconda domenica di settembre- ad oggi, come spiega il direttore della riserva, Dario Facchin. «Nel 2006 abbiamo chiuso la stagione a quota 21». Quest'anno il numero è già di molto maggiore, con prede che vantano pure una certa mole: «Alcuni dei cinghiali catturati in queste settimane in Val Colvera raggiungevano anche il quintale e trenta - conclude Faccin - mentre i più "piccoli" superavano comunque i cinquanta chili».