24 NOVEMBRE 2007
IL TIRRENO
Lucky, massacrato perché non gli piaceva la caccia
Il cane, rimasto senza un occhio, salvato da due persone di cuore
Franca Centelli
Ciao sono Lucky (fortuna in inglese) o almeno così mi hanno chiamato i miei nuovi padroni. Sono meticcio mezzo segugio e mezzo non si sa bene da chi ho preso. Ho circa un anno e venerdì 5 ottobre il mio padrone aveva deciso di disfarsi di me, solo perché figlio di cani da caccia ma io non sono nato con questa passione e lui non sapeva che farsene di me. Stavo nel recinto insieme ad altri cani, mi ha preso, mi ha stretto il collo con una corda di nylon e mi ha tirato con la forza, forte forte perché io mi ero impuntato non volevo lasciare la mia casa i miei amici, mi ha lasciato lì solo affidandomi alle cure di un boia. Questa volta il boia però ha fallito e mi ha lasciato agonizzante lungo il bordo di una strada sterrata a Suvereto con la testa segnata dalle bastonate, il collo tagliato col laccio con cui ha tentato di impiccarmi e il danno peggiore, un occhio massacrato. Eppure lo amavo con tutto me stesso. Sabato mattina mentre moribondo giacevo sul ciglio della strada, è arrivata una macchina grigia da cui sono scese due persone e hanno messo sul mio esile corpo un telo caldo. Ho avuto tanta paura, gli ultimi umani che avevo visto mi avevano straziato nel corpo e nella mente. Hanno contattato l’agente di polizia municipale che arrivato sul posto ha fatto un giro di telefonate e dopo poco è tornato col veterinario che mi ha prestato le prime cure. Dopo i miei salvatori mi hanno messo nel bagagliaio della macchina grigia e mi hanno portato alla loro casa e mi hanno messo a disposizione un bel recinto con una grande cuccia come non ho mai avuto prima, perché stessi tranquillo, mi hanno portato anche acqua e una ciotola di crocchette che ho spolverato in un attimo dalla fame che avevo. Sono un po’ dispiaciuto perché quel recinto era la casa di un altro cane che è stato trasferito in quello a fianco in compagnia di un bel cane dall’aria un po’ aristocratica ma a lui non sembra dispiacere infatti sta sempre alla rete che ci divide a scondinzolarmi e uggiolarmi. Dopo qualche giorno nel mio nuovo recinto mi hanno rimesso sulla macchina grigia e mi hanno portato in un paese vicino, io avevo paura e mi sono vendicato vomitandogli sulla tappezzeria. Non avevo capito le loro intenzioni che erano buone, mi hanno portato in una clinica veterinaria dove mi hanno operato al mio occhio malandato che purtroppo è andato perduto. Dopo qualche giorno sono tornati a prendermi e mi hanno riportato al mio recinto. Ringrazio l’amministrazione comunale di Suvereto che si è presa carico delle spese per le mie cure, il vigile urbano che anche fuori servizio si è preoccupato della mia salute, i veterinari che mi hanno curato professionalmente e per ultimi i miei salvatori che mi ospitano presso la loro casa in campagna e che hanno un po’ bisticciato per il nome e poi hanno deciso per Lucky. Concludo con un triste pensiero rivolto a tutti quei cani che nascono per diventare cacciatori ma che purtroppo non avendo questa passione nel sangue sono un peso per i proprietari e finiscono uccisi nel migliore dei casi con un colpo di fucile nel peggiore come me a bastonate.
Credo che non ci sia bisogno di commenti......
Claudia