IL SECOLO XIX
5 DICEMBRE 2007
Imbavaglia il muso al suo cane, denunciato
L'uomo ha usato un nastro, l'animale respirava a fatica. E' stato liberato all'alba dai vigili di Rivarolo e dai volontari dell'Enpa
Teglia (GE) - Affamato, tenuto alla catena, imbavagliato con nastro adesivo che gli rendeva difficile persino respirare oltre che impossibile nutrirsi. Cosìè stato trovato e salvato Max, un cane fantasia. A liberare l'animale dallo stato di maltrattamento in cui l'avevano ridotto i suoi aguzzini, una famiglia di sudamericani residenti a Teglia, nel quartiere di Rivarolo, sono stati i responsabili dell'Enpa (ente protezione animali) e i vigili urbani di Rivarolo. Il blitz, compiuto a seguito di un paio segnalazioni anonime arrivate al comando di polizia municipale, si è svolto ieri all'alba. I vigili e gli animalisti hanno impiegato una buona mezz'ora, prima di riuscire a liberare il cane detenuto in un cortile. L'animale era stato imbavagliato con del nastro adesivo intorno al muso così da non poter neppure alimentarsi: «I proprietari, quando si sono resi conto di aver commesso un reato, hanno cercato di negare e hanno tentato di non farci trovare lo sfortunato animale - racconta Rosanna Zanardi, responsabile genovese dell'Enpa - poi abbiamo sentito i suoi guaiti. Questa volta bisogna ringraziare per la loro iniziativa sia i veterinari dellAsl, sia soprattutto fare un plauso ai vigili urbani di Rivarolo che hanno preso a cuore la situazione ed hanno evitato ulteriori sofferenze all'animale». Max, che ha circa quattro anni, è stato sequestrato e ricoverato al canile municipale.
Il proprietario che, fino all'ultimo, ha tentato senza riuscirvi di occultare il modo crudele con cui deteneva l'animale, é stato denunciato per il reato di maltrattamento di animali. La nuova legge introduce sanzioni economiche pesanti. Ad esempio, in caso di maltrattamento è prevista la reclusione da 3 mesi ad un anno o multa da 3mila a 15mila euro. La detenzione incompatibile con la natura degli animali comporta l'arresto fino ad un anno o ammenda da 1.000 a 10mila euro.
E. M.