IL SECOLO XIX
28 GENNAIO 2008
Cento balene salvate: per due settimane la nave di Greenpeace "Esperanza" ha impedito alla flotta baleniera giapponese di cacciare nel Santuario delle balene dell'Oceano Antartico. Lo afferma la stessa Greenpeace rendendo noto che l'Esperanza, a corto di carburante, deve rientrare in porto. La nave del Governo australiano "Oceanic Viking" sta invece ancora monitorando la flotta baleniera.
+Per 14 giorni l'Esperanza ha inseguito la nave macelleria della flotta baleniera giapponese Nisshin Maru. Senza la nave fattoria - riferisce Greenpeace - il resto della flotta non ha potuto operare: l'intero programma di caccia è stato bloccato. Secondo i piani, la flotta avrebbe dovuto uccidere circa nove balenottere minori al giorno e una balenottera comune ogni due giorni: in totale 935 balenottere minori e 50 balenottere comuni;. +Che bisogno avevano i giapponesi di scappare se la loro era solamente ricerca scientifica?;, chiede Alessandro Giannì, respon sabile della Campagna Mare di Greenpeace. +La verità - prosegue - è che ha raccolto più dati Greenpeace in due mesi di ricerca che il programma giapponese in 18 anni;.
Alta l'attenzione suscitata in Giappone dalle proteste degli attivisti: +Media e opinione pubblica cominciano a interrogarsi sullo spreco di danaro pubblico, circa 50 milioni di dollari l'anno, gettato via per finanziare una falsa ricerca scientifica che produce tonnellate di carne di balena che nessuno vuol mangiare: nei magazzini giapponesi ci sono 4.000 tonnellate di carne di balena invenduta;. Ma la campagna anti-baleniere non è finita. +H il momento di mobilitarsi tutti - dice Giannì - per isolare il Giappone: purtroppo, l'Italia non ha avviato le promesse iniziative diplomatiche;.