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 Di Franco Libero Manco (Ava)

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MessaggioTitolo: Di Franco Libero Manco (Ava)   Di Franco Libero Manco (Ava) EmptyGio Apr 17, 2008 7:29 am

LA CARNE SARA’ MOTIVO DI SVENTURE

Franco Libero Manco

Il 20% dell’umanità può concedersi il lusso di consumare enormi quantità di carne perché l’80% vive nella miseria. La carne risulta essere la sostanza più nociva, più dispendiosa ed antieconomica dell’alimentazione umana.. Il costante incremento demografico apre prospettive inquietanti: se tutta l’umanità consumasse lo stesso quantitativo di carne degli occidentali sarebbero necessari atri 7 pianeti come il nostro per produrre gli alimenti consumati dagli animali d’allevamento e smaltire i rifiuti che producono. Il progressivo decadimento della salute umana, l’ormai insostenibile inquinamento generale, la distruzione dell’ambiente e l’enorme spreco di risorse che ne consegue, sono da attribuire principalmente all’uso della carne consumata solo da un quinto dell’umanità: se anche il resto della popolazione umana dovesse adottare lo stile di vita degli occidentali si aprirebbero prospettive inquietanti.


Effetti sull’ambiente: il 75% della foresta amazzonica è già stata distrutta per essere adibita a pascolo. Il 25% delle terre del pianeta è già occupato dagli animali d’allevamento. L’adozione di allevamenti di tipo tradizionale richiederebbe superfici molto maggiori. Per ogni hamburger occorre sacrificare 6 metri quadrati foresta e questo genera l’immissione di 75 chili di gas. 100 milioni di tonnellate di metano vengono prodotte ogni anno dagli animali d’allevamento che unitamente all’ammoniaca, derivante dagli escrementi e dagli scarichi delle concerie, causano: piogge acide, riduzione della biodiversità, erosione del terreno, effetto serra. Complessivamente ogni giorno si scaricano nell’aria 40 milioni di metri cubi di anidride carbonica. L’inquinamento generato dall’industria della carne supera quello di tutti i veicoli del mondo, compresi gli aerei. Il biossido di carbonio generato per produrre una sola bistecca è pari alla quantità emessa da un’automobile per 40 km.


Effetti sulla salute: l’industria della carne in Usa ha causato più morti di tutte le guerre del secolo scorso: un terzo della popolazione in Usa muore per cause alimentari; la principale causa di morte negli USA sono le malattie cardiache. Secondo l’OMS ogni anno muoiono nel mondo 17 milioni di persone per infarto. Eliminando il consumo di carne si ottiene una riduzione del rischio di infarto del 90%; da questo si deduce che i grassi e le proteine animali sono i maggiori imputati. L’alimentazione carnea risulta correlata alle seguenti patologie: negli Stati Uniti 42 milioni di individui soffrono di ipertensione; l’80% sono effetti da reumatismi; 3 persone su 4 sono colpite da infarto o cancro; il 50% della gente ha problemi digestivi cronici: La costipazione colpisce 190 milioni di individui, cioè 9 persone su 10; un terzo della popolazione è soprappeso; un terzo degli americani è carente di calcio. E la situazione in Europa non è molto dissimile.

Effetti sull’economia: in Usa il 12%del PIL viene assorbito per combattere le malattie dovute alla cattiva alimentazione. il 75% della spesa sanitaria in Italia e in Europa viene assorbita per neutralizzare gli effetti della cattiva alimentazione. La rendita dei prodotti carnei, compreso il pesce, è 10 volte inferiore rispetto ai prodotti vegetali.

Energia: un terzo di tutta l’energia prodotta in Occidente viene assorbita dall’industria della carne. Solo il 20% dell’energia totale utilizzata in agricoltura è destinata a produrre vegetali consumati dall’uomo, il restante 80% viene consumato dagli animali. Per produrre carne di maiale si consuma 15 volte più energia di quanto occorre per produrre frutta e verdura. Un solo hamburger assorbe energia quanto una lampada che illumina una stanza per 100 ore.



Inquinamento: l’aria, la terra, i fiumi ed i mari sono contaminati dalle deiezioni degli animali che producono escrementi quanto 130 volte l’intero genere umano. A causa dell’inquinamento il mare è in agonia, migliaia di laghi sono biologicamente morti ed altri stanno morendo; i ghiacciai si stanno sciogliendo con effetti preoccupanti per le località costiere coinvolte. Gran parte delle specie marine sono in pauroso declino ed in fase di estinzione. Per consumare 1 kg pesce di acquicoltura (com’è la stragrande maggioranza del pesce consumato) occorre sacrificare 4 kg di pesce pescato. L’adozione del sistema vegetariano ridurrebbe notevolmente gli effetti ecologici sul pianeta.

Carenza di acqua potabile: l’allevamento intensivo di animali necessita del 70% di acqua in più delle coltivazioni vegetali. Per produrre 1 kg di carne si consumano 50.000 litri di acqua mentre per produrre 1 kg di cereali sono sufficienti 200 litri di acqua. L’acqua che una persona onnivora consuma in un mese è sufficiente ad un vegetariano per un anno. Si risparmia più acqua rinunciando ad una bistecca che fare la doccia per un anno.

Sperpero di risorse. occorrono 21 kg di proteine animali per produrre 1 kg di proteine vegetali. Ogni anno bovini, suini e polli allevati per l’alimentazione umana consumano 145 milioni di tonnellate di cereali, mais e soia, di questi solo 21 milioni di tonnellate si trasformano in cibo, il resto, 124 milioni di tonnellate, vanno perse. Le percentuali degli elementi nutritivi perduti a causa degli allevamenti sono: proteine 90%; carboidrati 99%; fibre 100%. La dieta carnea fa consumare 8-10 volte più sostanze di quella vegetariana: l’adozione su vasta scala della dieta a base di carne porterebbe il pianeta ad una fine immediata. Negli ultimi 7 anni il consumo di cereali ha superato la produzione, intaccando così le scorte. Nel mondo vi sono 1,3 miliardi di soli bovini ognuno dei quali consuma derrate alimentari quanto 12 persone, cioè quanto 15 miliardi di individui.

Tutto questo succede perché, ribadisco, il 20% dell’umanità usa mangiare la carne, ma che cosa succederà quando i paesi poveri emergenti approderanno al consumismo? I conflitti armati e la violenza umana spesso scaturiscono dalla carenza di risorse alimentari ed energetiche e mantengono l’umanità sotto un costante stato di tensione e di guerra. Gli allevamenti di animali, con la necessità di adibire a pascolo sempre nuove terre, sono causa di contrasti, invasioni e guerre. Quando Glucone chiede a Socrate perché nella festa aveva escluso la carne, gli spiega la relazione tra alimentazione carnea e guerra. Diceva che gli allevamenti sottraggono terra all’agricoltura, richiedono nuovi spazi e costringono le città ad invadere i paesi vicini. Fu infatti la necessità di vaste aree dove pascolare gli animali ad indurre la guerra nei modelli antecedenti la civiltà. Parafrasando Leonardo da Vinci si può dire “verrà il tempo in cui consumare carme sarà considerato un crimine contro l’umanità”.
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MessaggioTitolo: SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO   Di Franco Libero Manco (Ava) EmptyDom Giu 01, 2008 7:31 am

SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO

Franco Libero Manco

Ciò che ingeriamo attraverso la bocca il nostro organismo lo utilizza per costruire se stesso. Siamo fatti dal cibo solido, dall’acqua che beviamo, dall’aria che respiriamo, dai pensieri nostri e altrui e da tutto ciò che arriva dall’esterno. Dalla qualità e dalla purezza di tali sostanze che assorbe il nostro organismo nella sua interezza dipende il nostro benessere fisico, mentale, emozionale e spirituale.

In genere si fa sempre poca attenzione a ciò che viene ingerito, raramente si pensa che quella sostanza diventerà parte di noi e che condizionerà i nostri processi chimici, biologici, energetici, spirituali. Se una sostanza è compatibile con la nostra natura l’organismo la assimilerà senza fatica e ne trarrà beneficio, ma se quella sostanza è incompatibile con il nostro corpo questo resterà inquinato, faticherà per neutralizzarne gli effetti negativi e perderà energia e forza vitale. Quando il nostro organismo non è più in grado di eliminare le tossine introdotte e accumulate si manifesta la malattia nella parte più colpita e debole dell’organismo.

Già il filosofo Feuerbach asseriva :”Noi siamo quello che mangiamo”. In realtà il cibo influenza non solo il fisico ma anche la coscienza ed il modo di pensare. Non solo, da quello che mangia (e anche da come mangia) si può riconoscere un uomo. Andrè Simoneton dimostrò che le radiazioni emesse da un organismo sano si aggirano sui 6500 Angstroms e suddivise gli alimenti in tre categorie: morti, con radiazioni nulle o quasi (cibi cotti, alcol e zucchero); inferiori a 3000 Angstroms (carni, latte, formaggi, marmellate e pane); molto elevate, fra 8000 e 10000 Angstroms (frutta, verdure crude e latte umano).

Dice il Prof. Von Bunge: «La vita si basa sulla trasformazione di sostanze mediante un processo tramite il quale vengono liberate energia ed efficienza, proprio come avviene in ogni processo chimico di trasformazione da un'entità chimica di atomi e molecole in un'altra». E come potrebbe essere altrimenti? Vi sono cibi che ammalano e cibi che guariscono. Mangiare carne o pesce non è la stessa cosa che mangiare frutta o verdura: i primi sono prodotti cadaverici in via di decomposizione, intrisi di violenza, di terrore, di adrenalina, di prodotti chimici e farmacologici e come tali non possono che produrre intossicazione, malattie, inquietudine; i secondi sono alimenti vivi, colorati, profumati, carichi di energia solare, di elettricità, la parte migliore e più bella della natura e come tali portatori di vita, di armonia e benessere e bellezza.

“Se gli dei non mangiano carne neppure noi dobbiamo mangiarla”, così diceva Musonio Rufo. Anche la Bibbia conferma in Gen. 1,29 che l’essere umano dovrebbe nutrirsi di frutti e semi: “Ecco, io vi do ogni albero che produce seme ed ogni pianta in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi”.


LA FORZA, L’INTEGRITÀ E LA FELICITÀ DI UNA NAZIONE È DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLO STATO DI SALUTE DEI SUOI CITTADINI. (GANDHI

L’ARTE DEL VIVERE CONSISTE NEL MORIRE GIOVANI, IL PIU’ TARDI POSSIBILE

SU UN PAPIRO EGIZIANO DEL 3800 A.C. C’E’ SCRITTO:1/4 DI CIO’ CHE MANGIAMO CI SERVE PER VIVERE, GLI ALTRI 3/4 SERVE A FAR VIVERE I MEDICI

LE MALATTIE AUMENTANO ALL’AUMENTO DEI MEDICI IN UN DATO PAESE

SE SI BUTTASSERO TUTTI I FARMACI AL MARE SAREBBE MOLTO MEGLIO PER UMANITA’ E MOLTO PEGGIO PER I PESCI ( DR. HOLMES)

DIO HAINVENTATO I CIBI, IL DIAVOLO HA INVENTATO I CUOCHI

QUANDO QUALCUNO DESIDERA LA SALUTE OCCORRE CHIEDERGLI SE E’ DISPOSTO A SOPPRIMERE LE CAUSE DELLA MALATTIA. ALLORA SOLAMENTE È POSSIBILE AIUTARLO. (IPPOCRATE)

CHE IL CIBO SIA LA TUA UNICA MEDICINA (IPPOCRATE)

IL DESTINO DELLE NAZIONI DIPENDE DAL MODO IN CUI SI NUTRONO (ANTHELME-SAVARIN)
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MessaggioTitolo: Re: Di Franco Libero Manco (Ava)   Di Franco Libero Manco (Ava) EmptySab Lug 05, 2008 8:38 am

CARNE, ALIMENTO INCOMPATIBILE CON LA VITA UMANA

Franco Libero Manco


La prova scientifica chimico-biologica che la carne non è un alimento adatto all’essere umano:


- Quando si mangia della carne si verifica un aumento anomalo dei globuli bianchi nel sangue, lo stesso meccanismo che si instaura in presenza di una malattia o di un’infezione e questo vuol dire che il nostro organismo interpreta la carne come un pericolo, un elemento estraneo, un aggressore.


- Dopo un pasto a base di carne si verifica un aumento dei germi patogeni nell’intestino umano che passano da 2000 a 65000 per millimetro cubo.


- L’essere umano, come i primati, è sprovvisto dell’enzima uricasi, ciò che consente agli animali carnivori di eliminare l’acido urico che invece nell’uomo provoca la gotta.


- Gli animali carnivori per digerire la carne hanno succhi gastrici 20 volte più potenti dei nostri.


- La carne è un alimento biologicamente squilibrato: privo di zuccheri, vitamine, sali minerali, fibra ed oligoelementi. Mangiando carne si introduce nel nostro organismo un eccesso di fosforo che sottrae calcio all’organismo.


- La carne ha un forte potere acidificante:l’acidosi sottrae calcio alle ossa.


- La carne è un alimento iperproteico: le proteine in eccesso vengono eliminate affaticando reni e fegato ma si possono trasformare in glucidi e grassi di deposito, con probabile produzione di radicali liberi. Aumentando le proteine si aumenta il quantitativo di calcio eliminato con le urine sino ad eliminare un quantitativo di calcio superiore a quelle ingerito sottraendolo alle ossa e ai denti.


- Qualunque carne contiene grassi saturi che, come le proteine, lasciano dei residui finali acidi che intossicano l’organismo, rallentano la velocità di digestione, ritardando la secrezione dell’acido cloridrico, riducono il flusso della bile nel duodeno. I cibi iperproteici aumentano le capacità dei grassi di favorire l’arteriosclerosi, le malattie del cuore ed il cancro.
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MessaggioTitolo: Re: Di Franco Libero Manco (Ava)   Di Franco Libero Manco (Ava) EmptyMar Dic 02, 2008 9:07 pm

LA LOGICA DEL SISTEMA IMMUNITARIO

Franco Libero Manco

Associazione Vegetariana Animalista

via Cesena 14 Roma 00182 tel. 06 7022863 - 3339633050

www.vegetariani-roma.it - www.universalismo.it



Lo stato generale del nostro organismo dipende da molteplici fattori, alcuni da ordine genetico, altri da scelte di vita che possono migliorare o peggiorare la capacità di resistenza del sistema immunitario e ostacolare il normale funzionamento dei meccanismi di difesa contro le infezioni batteriche o virali.

Tre sono i fattori immunodepressivi: quelli correlati all’età; quelli ereditari e quelli acquisiti. Oltre i 75 anni di età si verifica un naturale calo del numero dei macrofagi ed un rallentamento dell’azione fagocitarla dei globuli bianchi. Anche la secrezione di alcune immunoglobuline subisce un notevole rallentamento nelle persone anziane.

Il sistema immunitario (prodotto dal sangue, dal sistema linfatico, polmoni, milza, fegato…) elabora un sistema difensivo specifico per ciascun “nemico” che può essere nell’atmosfera (anidride solforosa, carbonica, ossidi di azoto, fumi industriali…); nell’acqua (scarichi industriali, di industrie chimiche, concerie, metalli pesanti, detersivi, fertilizzanti, pesticidi…); alcol che ha un effetto tossico su tutte le cellule dell’organismo umano ma soprattutto sul fegato, sul sistema nervoso e sulla psiche; il tabacco; la droga; le radiazioni elettromagnetiche, le sorgenti radioattive, i raggi ultravioletti A e B che possono esercitare una potente azione immunodepressiva, le radiazioni solari che possono alterare il DNA provocando la formazione di agenti mutageni e cancerogeni e quindi tumori cutanei, i raggi infrarossi che possono perturbare il sistema immunitario; i fattori nutrizionali responsabili di essere la causa anche del 50% dei tumori, additivi alimentari, eccesso di lipidi nella dieta che genera obesità ipertrofica o iperplasica spesso determinata da predisposizione genetica; stress in cui l’ipotalamo, stimolando la produzione dell’ormone ACTH attiva la produzione di cortisolo e di adrenalina (responsabile dell’ipertensione arteriosa) con conseguente aumento di battiti cardiaci e di zuccheri nel sangue; il trattamento prolungato di farmaci immunodepressori come i cortisonici ecc.

Le sostanze estranee sono definite immunogene perché in grado di scatenare una risposta immunitaria di tipo cellulare, mentre le sostanze antigene sono capaci di determinare la formazione di anticorpi specifici, quali le immunoglobuline.

Prima di entrare nell’organismo l’antigene deve superare le nostre difese naturali: la pelle, le mucose interne, le secrezioni lacrimali, nasali, bronchiali, gastriche, salivari e gli acidi della mucosa gastrica che neutralizzano un gran numero di germi; poi c’è il lisozima, una proteina capace di annientare alcuni batteri e virus e infine la flora batterica. Appena un antigene entra nel corpo umano i macrofagi entrano in azione costituendo la risposta immunitaria. In realtà il sistema immunitario dispone di due principali mezzi di difesa: l’immunità umorale e quella cellulare. Anche la risposta immunitaria è di due tipi: genetico e fisiologico.

La seconda linea difensiva del nostro organismo è costituita, oltre dai fattori umorali come l’interferone (avente proprietà antitumorali), dai macrofagi, cellule capaci come i globuli bianchi (o linfociti che originano da midollo osseo, fegato, timo, linfonodi) di fagocitare le sostanze estranee. La febbre è il mezzo più efficace a difesa dell’organismo: a 37° c’è una moltiplicazione dei virus, ma al di sopra di 39° l’attività dei macriofagi e dei globuli bianchi risulta molto potenziata.

Per immunodeficienza si intende uno stato patologico, permanente o temporaneo del sistema immunitario che espone l’organismo al rischio di contrarre infezioni gravi e recidivanti, ereditarie, congenite o acquisite.



Anche il carattere delle persone può indebolire le difese immunitarie ed essere la causa di molte malattie: orgoglio, che genera rigidità mentale, fisica e tensione; crudeltà, che genera dolore diffuso; ignoranza, che genera incapacità di capire le cause del proprio male; avidità, per cui si diventa prigionieri di se stessi; instabilità di carattere, che genera scoordinamento nei movimenti corporei; odio, che genera solitudine, rabbia, isterismo; egoismo, che genera malattie che tolgono la gioia di vivere. Quindi anche un pensiero negativo, una delusione, una sconfitta, la perdita di una persona cara, l’invidia, il rancore, problemi finanziari, familiari, lavorativi, ma anche la denutrizione, la mancanza di igiene, il poco sonno e non sufficiente riposo, lo stress che ammala 2 volte di più e sviluppa tumori latenti. ecc., impegnano le nostre difese immunitarie e abbassano la possibilità di essere difesi mentre aumenta la probabilità di contrarre patologie. E’ come se ad ogni violazione delle leggi naturali si colpisse con un martello una lastra di vetro: a mano a mano che diminuisce la trasparenza fino al colpo finale che causa la rottura.

Anche la mente influenza il corpo attraverso i neurotrasmettitori (acetilcolina, dopamina. serotonina, istamina, adrenalina e noradrenalina). I pensieri e le emozioni sono uno dei fattori centrali della salute. I processi psicologici possono influenzare le strutture neuroemotive che regolano funzioni organiche, ed in particolare il sistema immunitario. L’ansia per es. colpisce lo stomaco, la rabbia il fegato, la paura i reni e i polmoni. Ne deriva che quando si abbassano le difese immunitarie restano compromessi anche i processi mentali.



I segnali di allarme possono essere.

Sensazione di permanente stanchezza o fatica; vertigini, malessere; frequenti amnesie; aggressività immotivata; nervosismo, irritabilità; diminuzione del desiderio sessuale; disturbi del sonno; tensione muscolare.



Le difese immunitarie sono quindi come un piccolo esercito preposto alla difesa piena e armonica di tutte le funzioni del nostro organismo. Gli agenti aggressori esterni, che possono essere di varia natura, sono in grado di minare le funzioni vitali, di indebolire l’organismo, di compromettere alcune funzioni importanti fisiche, mentali od emotive. Come si è detto gli agenti nocivi esterni possono essere l’aria inquinata che tende ad avvelenare le cellule e quindi il sangue rendendolo carico di tossine compromettendo anche la mente; l’alimentazione acidificante dei prodotti animali e cibi industriali, la cattiva alimentazione in genere che genera carenze enzimatiche, stato di ossidazione, radicali liberi; gli zuccheri semplici industriali che sottraggono vitamine del gruppo B necessari al buon funzionamento del nostro cervello; l’acqua non biologica e quindi i minerali inorganici; tutte le droghe, il fumo, il caffè e tutte le sostanze dopanti. Tutti questi componenti, essendo incompatibili con la natura specifica dell’essere vivente, si configurano come aggressori che impegnano parte o tutte le difese immunitarie dell’organismo. Il sistema immunitario, quindi, come un piccolo esercito preposto a difesa della salute, cerca di neutralizzare gli agenti/aggressori esterni che entrano nell’organismo attraverso la bocca, il naso, la mente, ma se gli aggressori superano in numero e capacità offensiva i “soldati” preposti alla difesa penetrano all’interno dell’organismo danneggiando l’organo più debole dove si sviluppa un’infezione e quindi una patologia.

Poche malattie vuol dire pochi “nemici” in circolo, molte malattie molti “nemici”. Assenza di malattie vuol dire che il soggetto vive secondo le leggi naturali e che l’organismo è in salute, in piena efficienza ed in grado di neutralizzare gli agenti aggressori, chimici, meccanici, psicologici, emozionali ecc.

Quando gli agenti aggressori impegnano tutte le difese immunitarie, l’organismo non ha più la possibilità di difendersi. Se 100 soldati difendono la fortezza ma gli aggressori sono 101 quel nemico in più penetra all’interno del presidio e inizia a generare disordini specifici in relazione alla parte caduta. Se gli agenti aggressori sono superiori di 10 unità il danno che riescono a causare è maggiore. Quando per numero e capacità offensive sono in grado di neutralizzare tutte le difese il nemico ha il sopravvento ed è in grado di causare anche la morte dell’organismo.

Ogni carburante incompatibile con la nostra macchina organica progettata dalla natura per essere alimentata con cibi vegetali, freschi, biologici e di stagione; ogni cosa acidificante, eccitante, dopante, inquinante impegna parte delle nostre difese e ci rende più deboli e facili prede degli aggressori-nemici che neutralizzano uno specifico difensore generando un danno specifico. Ma attenzione quando si verifica una qualunque malattia (dal raffreddore di stagione alla febbre, dall’influenza al morbo di Crohn, dal mal di testa all’AIDS ecc.) la causa va individuata non negli aggressori esterni ma nel calo delle difese immunitarie non più in gradi di difenderci: il terreno è tutto, l’agente esterno è sostanzialmente ininfluente: i germi patogeni, i batteri, i virus non possono nulla contro un organismo sano datato di ottimo apparato difensivo; su una lastra di granito nessun seme può germogliare, mentre su un terreno è fertile cresce ogni forma di vita. In noi vivono “tutti” i virus e batteri dell’universo ma diventano virulenti solo quando a causa di errati stili di vita, traumi o incidenti di percorso la loro attività non è bilanciata dalle difese immunitarie dell’organismo.

“Gli interventi del sistema immunitario sono sempre molto costosi in termini di energia e di vitalità dissipata, implicano: moltiplicazioni di leucociti nel sangue, accelerazioni forzate del battito cardiaco, aumenti della temperatura corporea, dannosi prelevamenti enzimatici interni, prelevamenti minerali di calcio dalle ossa, prelevamenti di sostanze antiossidanti dal sistema interno (per tamponare gli stress ossidativi causati dai cibi più ossidanti del pianeta che sono latticini-carni-pesce-uova), prelevamenti di micronutrienti vitaminico-minerali interni a compensazione di quelli che mancano nei cibi dannosi che immettiamo nell’organismo, prelevamenti di flussi biologici interni (ormoni, sostanze specifiche di immuno-soppressione per far fronte alle continue emergenze interne causate dai nostri errori dietologici), prelevamenti di sostanze ripulitrici interne, prelevamenti di altre vitamine e minerali per aiutare il metabolismo cellulare a ripulirsi delle congestioni causate dai residui, dalle cellule morte e non riciclate”.( Valdo Vaccaro)

La perfetta salute è possibile solo a condizione che l’individuo viva secondo le leggi biologiche stabilite per il suo organismo, cioè se si alimenta in modo vegano, respira aria pulita, beve acqua biologica incontaminata, fa attività fisica, è emotivamente sereno, psicologicamente equilibrato e spiritualmente aperto all’evoluzione della coscienza. Se solo una di queste componenti viene a mancare o ad essere carente, si aprono delle “falle nell’esercito” improntato a difesa del nostro organismo con le inevitabili conseguenze di attacchi che alla fine portano a malattie a volte anche mortali. La componente che maggiormente determina la salute o della malattia dell’individuo è quella alimentare: siamo fatti da ciò che ingeriamo: se quello che mangiamo è incompatibile con i meccanismi chimico-biologici-energetici del nostro essere fruttariani la sostanza introdotta viene considerata dall’organismo un veleno, un aggressore, un nemico. La conferma che la carne e derivatati animali hanno queste pericolose caratteristiche viene dimostrata fin dal 1930 dal dr. Kautchakoff a conclusione di migliaia di esperimenti condotti su molti soggetti e su se stesso. Anche Gilbert e Dominicé, ricercatori belgi, arrivano agli stessi risultati dimostrando che l’assunzione di carne provoca nel tubo intestinale un inquietante aumento di germi patogeni che passano da 2.000 unità a 70.000 mila per mmc. Anche i cibi cotti sono interpretati come aggressori: la cottura infatti provoca la moltiplicazione quasi immediata dei globuli bianchi: la stessa reazione che si verifica quando è in atto un’infezione o una qualunque malattia.
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MessaggioTitolo: Re: Di Franco Libero Manco (Ava)   Di Franco Libero Manco (Ava) EmptyMar Dic 23, 2008 1:16 pm

LE STRANEZZE CULINARIE DI ALCUNI VEGETARIANI

Franco Libero Manco

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Molti vegetariani hanno l’errata convinzione che per alimentarsi in modo vegetariano occorre essere esperti di arte culinaria, far ricorso ad elaborare pietanze, attingere ai libri di cucina o seguire le indicazioni degli esperti in fatto di gastronomia, come se il vegetarismo fosse una dieta alimentare inventata di recente e non il sistema di vita di tutte le generazioni che ci hanno preceduto le quali solo occasionalmente avevano la possibilità di consumare pasti a base di carne.

Sono pochi i vegetariani, e soprattutto le vegetariane, che sanno approntare una cena in modo semplice e conforme ai principi della buona cucina senza ricorrere a cibi esotici, strane combinazioni, spezie orientali, indiane o intingoli di vario genere.

E’ raro trovare tra i vegetariani la possibilità di mangiare in modo semplice, normale, naturale, senza ricorrere a pietanze di sapore orientale, a spezzatini di soia, seitan, tofu, cous cous, tempeh, proteine ristrutturate, hamburger, polpette vegetali, creme e burro di sesamo, wurstel, affettati, hummus, gomasio, e via dicendo: alimenti in gran parte venuti dall’altra parte del pianeta. Il classico piatto di pasta al sugo di pomodoro resta una pietanza quasi dimenticata; la verdura cotta al vapore e condita con un filo d’olio a crudo, viene spesso sostituita con involtini ripieni, con legumi in polpette ecc.; le patate lesse e la ricca e semplice insalata, senza l’aggiunta di semi di sesamo o spezie varie, vengono quasi sempre rimpiante in ogni cena vegetariana.

Oltre a dare un’immagine sbagliata della dieta vegetariana, si pensa che per passare dalla dieta onnivora a quella vegetariana occorra integrare nutrienti e sapori che diversamente verrebbero a mancare. Nulla di più sbagliato: la paura che in fondo possa esserci la carenza di qualche nutriente resta perfino agli addetti ai lavori. Il potere della medicina allopatica e dei nutrizionisti televisivi continua a mietere vittime anche tra i più aggiornati, eppure basterebbe chiedersi se nei prodotti di derivazione animale vi sia qualcosa che non è contenuto nel mondo vegetale per neutralizzare qualunque dubbio e soprattutto basterebbe chiedersi se il nostro organismo di animali fruttariani ha bisogno (per stare in buona salute) di consumare prodotti cadaverici di derivazione animale.

Mangiare in modo vegetariano è la cosa più semplice, più buona e più salutare del mondo: non significa inventare un nuovo modo di alimentarsi ma semplicemente escludere dalla propria dieta ciò che non è compatibile con la nostra natura e mangiare tutto il resto che il mondo vegetale ci offre in modo così copioso. Cioè una volta esclusi animali (e possibilmente anche derivati) si può liberamente consumare tutti i cibi vegetali possibilmente di stagione, integrali e biologici. E il gioco è fatto. La vita diventa più semplice; il portafoglio ne risente positivamente, ne beneficia anche la natura oltre la nostra salute. La dieta va dalla pasta alla polenta, dal riso ai minestroni, dalla cicoria di campo alla zucca, dai ravanelli alle carote, dalla lattuga al sedano, dalle lenticchie ai ceci, dalla mela all’arancio, dall’uva passa ai fichi secchi, dalle noci alle mandorle e scusate e è poco. In questo c’è tutto ciò che serve al nostro organismo per vivere in ottima salute. Provare per credere.
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