Sabato prossimo 15 novembre
grande manifestazione in p.zza San Marco per sostenere la nostra causa, ore 10, mi raccomando non mancate!!!!!!!!!
Se il canile di via del Termine sarà abbattuto, come ha deciso il Tar, che ne sarà dei quasi trecento cani che vi sono ospitati? Gli amministratori pubblici non possono lavarsene le mani. E´ un richiamo alla responsabilità l´appello lanciato dal regista Stefano Massini e dalla scrittrice Dacia Maraini e sottoscritto in poche ore da Ottavia Piccolo, Massimo Dapporto, Sandro Lombardi, Maria Amelia Monti, Aldo Giovanni e Giacomo, Piero Pelù, Massimo Wertmuller, Roberto Herlitzka, Sergio Fantoni, Bedi Moratti, Gad Lerner, Gioele Dix, Remo Girone, Giorgio Albertazzi, Enzo Garinei con il Teatro Sistina. I firmatari si rivolgono al sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi e agli amministratori di Firenze e della Toscana: «Siamo a chiedervi di rendere pubblicamente note le intenzioni esatte delle istituzioni in merito alla futura sorte dei quasi 300 cani attualmente ospitati dal canile del Termine, accuditi da anni dalla passione e dall´affetto di molte decine di volontari».
«E´ ovvio - sottolineano i firmatari - che questi animali, molti dei quali vecchi e ammalati, non possono essere deportati in strutture lontane. Oppure l´intenzione è che si rinnovi per molti di loro l´esperienza dell´abbandono già subìto?». Sarebbe gravissimo assistere alla farsa dello «scaricabarile». Il sindaco e le altre istituzioni devono assumersi la responsabilità di costruire «una nuova struttura sostitutiva dove i volontari possano continuare a prestare il loro servizio». Se così non fosse, se si pensasse solo di spianare terreni senza occuparsi della sistemazione degli animali, i firmatari preannunciano il loro «sbigottito sdegno» e la ferma intenzione «di dare voce a chi suo malgrado sa solo abbaiare».
Questo invece il commento del sindaco Gianni Gianassi sul sito del Comune
"Siamo soddisfatti perché la sentenza conferma la giustezza delle nostre ragioni. Nei prossimi giorni valuteremo come procedere, anche in relazione alla decisione di ricorrere o meno, da parte degli interessati, a ulteriori gradi di giudizio".