IL PICCOLO TRIESTE
16 NOVEMBRE 2008
Per imparare a convivere con i cinghiali non serve tirar fuori le armi
Con riferimento agli articoli apparsi in data 10/11/08 su Il Piccolo riguardanti il +problema cinghiali;. H evidente che tale fenomeno è stato fino ad ora preso molto +sottogamba; dallAmministrazione Comunale e dal Corpo Forestale Regionale che, nonostante le segnalazioni ricevute dai cittadini hanno atteso che il fenomeno si aggravasse fino al punto di (finalmente?) usare i metodi drastici dellabbattimento: tirare fuori le armi e chiedere deroghe, per far divertire i cacciatori. Ora rimane solo da attendere chi, come e quando, ma la Federcaccia, lunica vera Autorità in questa materia, ha già deciso quel che c'è da fare e basta solo trovare il modo che non turbi troppo lopinione pubblica ed i giochi saranno fatti. Purtroppo quel che cè da fare si farà ma io sono stanca di vedere che quando ci si trova di fronte al problema animali o ambiente lunica soluzione è quella della forza (certo in linea con la politica del momento!). Siamo nel XXI secolo, nella massima espansione tecnologica, nel pieno del progresso scientifico e della ricerca, tutte le nostre conoscenze, la nostra cultura... ed abbiamo ancora paura degli animali: li abbiamo sezionati, studiati, usati... ed ancora non sappiamo convivere con loro... non cè nessuno che faccia conoscere, fin dallinfanzia, la natura e le tipologie degli animali che ci vivono a fianco, quelle povere creature che se ne stanno nascoste, impaurite, sempre più emarginate, sempre più intossicate dal cemento che porta via il loro spazio. Quelle poche persone che, credendo di far loro del bene, le attirano a si con dei tozzi di pane, a poco a poco creano un contatto, li rendono meno paurosi e così si avventurano verso le nostre case, verso di noi. E troveranno pronte le nostre armi, il nostro primitivo divertimento, a far capire loro che non abbiamo paura, che dobbiamo proteggere i nostri bambini. I danni allagricoltura, si sa, sono risarciti dalle Regioni, ed è per questo che molto spesso agli agricoltori non conviene neanche prendere delle serie precauzioni. Per il resto cè solo una immotivata paura dettata dallignoranza. Certo non si è ancora capito di quanti esemplari si parla ma, come ha riferito Godina, intanto vaglierà la richiesta delleliminazione (direi pressappoco scontata), poi si farà +uno studio per un monitoraggio preciso degli esemplari in circolazione e dei danni che stanno provocando;, forse così il prossimo anno ne sapremo qualcosa di più su quelli rimasti. Massimiliana Viezzoli