GAZZETTINO DI PORDENONE
3 DICEMBRE 2007
Accolto il ricorso della Lega per l’abolizione della caccia che aveva diffidato la Provincia
Tar, sentenza salva-cinghiali
Il Tribunale dichiara illegittimo l’abbattimento deciso dalla Regione nel pordenonese
Pordenone - Una sentenza del Tar rappresenta una sorta di vademecum che deve essere fatto proprio dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Provincia di Pordenone perché sia osservata la legge 157 del 1992 che tutela la fauna selvatica. Ad annunciare la "vittoria" è la Lega per l'abolizione della caccia, spiegando che la sentenza riguarda non solo Regione e Provincia, ma anche 12 riserve di caccia e 21 aziende agricole. Il Tar ha accolto 4 motivi sui 5 proposti dalla Lega (avvocato Alessandra Marchi), indicando quali siano le procedure e quali i limiti di Provincia e Regione in questa materia. In particolare, il Tar ha stabilito che la Regione ha omesso di richiedere il preventivo parere dell'Infs (Istituto nazionale della fauna selvatica) in ordine all'utilizzo dei metodi ecologici. Si legge, infatti, nel provvedimento, solo in caso di accertamento da parte di tale organo dell'inefficacia degli stessi, la Regione avrebbe poi potuto legittimamente procedere agli abbattimenti. La Lac aveva diffidato a suo tempo la Provincia di Pordenone, ma «la stessa non volle sentire ragioni e continuò non solo a dare esecuzione agli abbattimenti ora dichiarati illegittimi, ma decise di attribuire le funzioni di direzione e controllo degli stessi alle riserve di caccia e ai loro direttori». Ora il Tar ha sancito che «nessuna disposizione richiamata attribuisce alle Riserve di caccia funzioni di direzione e controllo nell'ambito dei piani di prelievo faunistico attuati dalla Regione. E ancora nell'ambito dell'attuazione del piano di abbattimento la funzione direttiva e di coordinamento spetta esclusivamente alle guardie venatorie dipendenti delle amministrazioni provinciali()». Il Tar ha anche censurato la Provincia di Pordenone sulla decisione di regalare le spoglie degli animali abbattuti alle riserve di caccia, violando sia il codice civile che i principi cardine della legge che tutela la fauna selvatica, «patrimonio indisponibile dello stato». Il Tribunale amministrativo regionale ha scritto che «l'attività di abbattimento della fauna nociva non è svolta a fini venatori, ma di tutela dell'ecosistema». La Lac conclude auspicando che «la Regione e la Provincia di Pordenone recepiscano questi principi, ovvero che agiscano nell'unico e principale interesse della tutela dell'ecosistema, e non come in passato a tutela degli interessi di coloro che uccidono per divertimento