Animalieanimali
17 NOVEMBRE 2008
LICENZE DI CACCIA FACILI, OTTO MESI AL DIRIGENTE DI TREVISO PER L'AIUTO AL SINDACO
Condanna per l'esame di Gobbo. +Fu abuso d'ufficio;.
Sebastiano Pozzobon
Caccia, prima condanna per le licenze facili. Ieri mattina il dirigente dell'ufficio caccia della Provincia è stato condannato con rito abbreviato ad otto mesi di reclusione.L'accusa di cui doveva rispondere era di abuso di atti d'ufficio: sul piatto quella licenza venatoria conseguita dal sindaco Gian Paolo Gobbo con un esame al quale erano presenti solo due membri a fronte dei sei previsti della commissione esaminatrice. La pena che il pm Antonio De Lorenzi aveva chiesto era di un anno: il gup Gianluigi Zulian ha sentenziato quattro mesi in meno. Lipu ed Enalcaccia avevano presentato istanza per costituirsi parte civile al processo, ma la loro richiesta è stata rifiutata. Il magistrato ha chiesto il rinvio a giudizio anche per il secondo indagato, l'avvocato della Provincia che dovrà rispondere della licenza facile concessa al presidente Leonardo Muraro. L'avvocato comparirà davanti al giudice in dicembre per rispondere delle accuse di falso e abuso d'ufficio. Alla base delle contestazioni vagliate dalla procura sia il numero dei presenti alla commissione, sia il metodo e i tempi di valutazione. Prima della chiusura dell'inchiesta penale, la Provincia aveva già elaborato la sua verità amministrativa. +La commissione non si è costituita in modo regolare, annullata la licenza di caccia al sindaco Gianpaolo Gobbo;. Così erano state ammesse le colpe dell'ente al termine della verifica interna. Gobbo e Muraro erano stati sentiti dalla procura e ritenuti non
personalmente imputabili. Il caso era scoppiato in gennaio quando sul tavolo del sostituto procuratore Antonio De Lorenzi arrivò la denuncia relativa a presunte irregolarità nella concessione delle licenze di caccia a Gobbo e Muraro. Il magistrato aprì un'inchiesta per abuso d'ufficio e falso iscrivendo due persone nel registro degli indagati. Stando alle ipotesi accusatorie, il primo cittadino di Treviso aveva sostenuto l'esame con una commissione formata da due soli membri, mentre il presidente della Provincia avrebbe svolto la prova solo sulla carta. L'ente di via Battisti annunciò l'avvio di una verifica interna che portò il dirigente Carlo Rapicavoli ad annullare il patentino del sindaco Gobbo. Subito dopo ecco aprirsi il filone di indagini da parte della forestale. Sedici gli indagati per violazione delle leggi sulla caccia, maltrattamento di animali e furto aggravato. Tutti trevigiani, avevano in casa animali ammazzati appartenenti a specie non cacciabili: picchi, scoiattoli, pettirossi, cince, poiane e faine. Ma il vero business era quello della cattura illegale e della vendita di uccelli da richiamo. Tra gli indagati, due dipendenti dell'ufficio caccia della Provincia, accusati di abuso d'ufficio e successivamente +rimossi; dal presidente Muraro.