Dal Messaggero (cronaca di Roma)
Davide Desario
ROMA (21 novembre) - Basta con la barbarie dei cavalli costretti a trainare le botticelle nel traffico impazzito del centro di Roma. È il coro di proteste che da mesi accerchia il sindaco di Roma e la sua Giunta. Un coro che, dopo la morte di un altro cavallo proprio a due passi dal Colosseo sotto gli occhi di centinaia di passanti e turisti, è ancora più forte e numeroso e assolutamente bipartisan: dalla deputata del Pdl Barbara Mannucci all’assessore al Turismo della Provincia Patrizia Prestipino, dal deputato del Pdl Gianni Mancuso ai consiglieri comunali del Pd Monica Cirinnà e Massimiliano Valeriani ai quali si aggiungono tutte le associazioni animaliste come l’Enpa e la Lav.
D’altronde che la situazione sia degenerata lo dicono i numeri: negli ultimi sei mesi sono morti due cavalli per incidenti e altri due hanno accusato malori per la fatica in zone centrali come piazza Navona e via Veneto. Una situazione senza precedenti, sotto gli occhi di tutti, che andrebbe affrontata e risolta. Eppure in questi sei mesi il Comune di Roma, di concreto, non ha fatto nulla. E ieri, all’indomani della morte del cavallo Birillo, il sindaco ha annunciato l’istituzione dell’ennesimo tavolo per fare il punto della situazione.
«Abbiamo convocato per lunedì prossimo un tavolo con gli assessori De Lillo e Marchi, le organizzazioni animaliste (Lav, Enpa, Animalisti europei), l'Associazione dei vetturini, l'Associazione nazionale medici veterinari e la Direzione generale della Sanità animale del Ministero della Salute, per fare il punto sulla situazione delle botticelle a Roma, nel rispetto dei diritti degli animali e della tradizionale attività lavorativa dei vetturini - dichiara il sindaco - L’amministrazione capitolina non sottovaluta affatto il tragico incidente che ha portato alla morte del cavallo nei pressi del Colosseo, ma non pensiamo che si possa decidere su questa antichissima tradizione della città di Roma solo sulla base di incidenti che, purtroppo, sulle strade italiane possono coinvolgere gli animali come chiunque».
Un’iniziativa che il Pd bolla subito come un palliativo: «Dopo sei mesi spesi ad aspettare che la questione venisse affrontata per essere finalmente risolta - sostiene il consigliere Valeriani - il sindaco di Roma non trova di meglio da fare che convocare per lunedì prossimo l'ennesimo tavolo».
Le proposte per porre risolvere il problema sono diverse. La più drastica è quella del deputato del Pdl Barbara Mannucci: «Ormai Roma non può più permettersi di rendersi complice di simili palesi maltrattamenti sugli animali. È ora che chi ha la delega agli animali si occupi di tutelare loro e non il benessere dei vetturini». Preoccupati i rappresentanti dell'Enpa: «La questione oramai è nota a tutti, cittadini politici e amministratori - ha detto più volte Claudio Locuratolo - Addirittura il Vaticano già dallo scorso anno non consente più l'accesso alle botticelle in piazza San Pietro. Solo le istituzioni preposte sono rimaste imbambolate, arroccate sulla difensiva, preoccupate soltanto di non scontentare i vetturini».
Ma quanti sono i vetturini? Poco più di quaranta e possiedono mediamente due cavalli a testa. Li custodiscono in stalle abusive all’interno dell’ex mattatoio di Testaccio. Le soluzioni principali sembrano essere tre. La prima lanciata dalla Prestipino è quella di trasferire il servizio delle Botticelle nei Parchi e nelle Ville della Capitale. La seconda è quella lanciata dall’animalista Margherita D’Amico che propone di sostituire i cavalli e le botticelle con auto d’epoca che potrebbero continuare a circolare nel centro. La prima difende la tradizione ma non garantisce gli incassi dei vetturini. La seconda garantisce gli incassi dei vetturini e cancella la tradizione. Infine c’è la proposta del presidente del consiglio comunale di Roma, Marco Pomarici, secondo il quale, come per le biciclette, bisognerebbe creare dei percorsi protetti lontani dal traffico caotico.
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