"Stop ai maltrattamenti genetico"
Duro appello del Comitato bioetico dei veterinari contro il "maltrattamento genetico dei cani" messo a punto per rendere una razza più "attraente" e commercialmente più redditizia. A preoccupare gli esperti sono i gravi problemi di salute legati alle modifiche genetiche e alle relative sofferenze a cui sono sottoposti gli animali. "Bisogna definire strategie di allevamento per diminuire il fenomeno delle alterazioni fisiche", hanno spiegato.
Nel mirino del comitato bioetico ci sono soprattutto gli sharpey dalle mille pieghe, i carlini con i loro musi schiacciati, i king cavalier ridotti a buffe miniature, i bulldog inglesi con le loro zampe storte e i cani da borsetta tanto in voga a Hollywood. L'accusa dei veterinari è chiara. "Quando compriamo un pelouche, pretendiamo mille garanzie su provenienza e fabbricazione. Quando il pelouche è in carne ed ossa ce ne disinteressiamo", sintetizza Pasqualino Santori, presidente di un gruppo di superspecialisti della morale canina.
L'obiettivo del Comitato è quello di restituire rispetto e dignità ai fedelissimi amici a quattro zampe di milioni di famiglie, dicendo basta alle "razze sofferenti" selezionate geneticamente dagli allevatori per essere più simpatiche e quindi più appetibili dal punto di vista commerciale. Dietro ai " buffi difetti" di alcuni esemplari, che li rendono irresistibili per molti acquirenti, per gli animali si nascondono infatti terribili sofferenze a medio e lungo termine.
Ora però i veterinari hanno deciso di dire basta alle manipolazioni genetiche delle razze e di rivolgere alcune importanti raccomandazioni rivolte agli acquirenti-padroni e agli allevatori. "Quando comprate un cucciolo pretendete il consenso informato, chiedete a chi lo vende come sono stati selezionati quei difetti estetici e quali effetti collaterali causeranno alla sua salute", ha spiegato il Comitato bioetico in un documento.
Lo scopo finale della dura presa di posizione dei veterinari è quello di interrompere nel tempo la produzione di cuccioli di razze per cui non si sia raggiunto un adeguato livello di sicurezza riguardo le probabilità di rischio di alterazione fisiche. In questo senso, spiegano gli esperti, anche i concorsi di bellezza dovranno contribuire alla battaglia contro le manipolazioni genetiche e al cambiamento culturale. Ai giudici d'ora in avanti si chiederà di valutare i cani non solo esteticamente, ma anche in relazione alle "condizioni di benessere", senza insistere su alcuni inasprimenti somatici e forzature fisiche innaturali.
"Il fenomeno delle razze sofferenti è emblematico - ha concluso Santori, leader del Comitato bioetico che riunisce fiolosofi, allevatori, giuristi, farmacologi e psicologi -. Una società che si vanta di essere attenta agli animali invece trascura i loro bisogni più elementari e non si accorge dei loro malesseri".