IL GAZZETTINO DI PADOVA
12 DICEMBRE 2007
Colli Euganei I sabotatori delle ...
Ferdinando Garavello
Colli Euganei
I sabotatori delle trappole per i cinghiali hanno i giorni contati: si sta stringendo in modo inesorabile il cappio attorno ad almeno due (finora) ignoti vandali che da mesi stanno sistematicamente distruggendo i chiusini posizionati dal Parco per la cattura dei selvatici che infestano i Colli. L'ultimo episodio, fra i più gravi mai registrati sugli Euganei, si è verificato l'altra notte a Teolo, nell'area conosciuta come Baiamonte. Qui i soliti sabotatori hanno completamente distrutto un chiusino del valore di circa 500 euro, rendendolo inutilizzabile. Il danneggiamento è stato scoperto solamente ieri mattina, ma è solo l'ultimo di una lunga serie: a volte i chiusini vengono demoliti o scassinati, in modo che non si possano più chiudere, ma in altre occasioni i sabotatori si spingono fino a gettare gasolio, cherosene o petrolio sul terreno all'interno delle trappole. L'odore, fortissimo per gli animali, dei combustibili, rende i chiusini odiosi all'olfatto dei cinghiali, che se ne stanno alla larga. Dopo una lunga serie di indagini e approfondimenti, che hanno impegnato per mesi il Parco, la polizia provinciale e anche il personale del Corpo forestale, si è arrivati ad identificare almeno due vandali. Entro qualche giorno i presunti sabotatori riceveranno la notifica di reato e dovranno difendersi dall'accusa di danneggiamento aggravato, danno ambientale e interruzione di pubblico servizio. Le denunce saranno però solo la cima dell'iceberg, perché la situazione sui colli sembra molto più grave del previsto: le squadre inviate dall'ente per le ricerche sul campo devono ormai essere scortate dalla polizia provinciale, dato il clima intimidatorio che si è creato in alcune zone del comprensorio. Alcune persone, non ancora identificate, hanno chiaramente detto agli incaricati del Parco di girare i tacchi e lasciar perdere. Si è arrivati addirittura a trovare delle croci, chiaro segnale di intimidazione, nelle immediate vicinanze dei chiusini distrutti. Lo scopo è naturalmente quello di poter catturare gli animali senza problemi e bypassando le regole dell'ente regionale. Ora il Parco, che si costituirà parte civile nei confronti di vandali e cacciatori abusivi, apre un'offensiva che potrebbe arrivare a dichiarare bracconieri anche eventuali ladri di cinghiali. Se qualcuno dovesse essere sorpreso a portare via un animale da un chiusino, scatterà l'accusa di attività venatoria illegale in zona parco.