ASSUD
29 GENNAIO 2008
CATANIA - CONVEGNO
Convegno sul randagismo. Si è svolto a Catania presso il Centro fieristico "Le Ciminiere". Il Sud d'Italia si trova in una fase di arretratezza.
CATANIA - Fare il punto della situazione sul territorio etneo, a diciassette anni dallentrata in vigore della Legge quadro 281 del 1991 e a quasi otto dalla Legge regionale n. 15 del 2000, oltre che dalla recente emissione del suo Regolamento applicativo riguardante il deprecabile fenomeno del randagismo.
E stato questo lobiettivo del 10 convegno provinciale dal titolo Il randagismo nella provincia etnea: a che punto siamo?, tenutosi nei giorni scorsi al Centro fieristico Le Ciminiere di Catania, evento organizzato dallassociazione Animalisti Italiani e patrocinato dalla Provincia regionale di Catania, dallassessorato regionale alla Sanità e dal Comune di Catania. Il convegno è stato organizzato dagli animalisti italiani congiuntamente all'Anta (Associazione nazionale tutela animali) ed EnPA per la Sicilia. Inoltre il presidente dell'Anta, Cinzia Calabrese, ha evidenziato che la costruzione di canili sempre più grandi non sono la soluzione. Occorre invece che le istituzioni intervengano attraverso due importanti strumenti che sono le sterilizzazioni e l'anagrafe canina che insieme alla sensibilizzazione possono determinare una riduzione del fenomeno in maniera significativa
LAmministrazione provinciale ha attivamente partecipato ai lavori attraverso la presenza dei consiglieri Giovanni Leonardi ed Elio Tagliaferro, e dei funzionari dellEnte Francesco Lo Vetere ed Antonino Zappalà.
A mio avviso potrebbe rivelarsi molto efficace lutilizzo dei microchip sugli animali ha sottolineato il consigliere Leonardi soprattutto per evitare i fenomeni di commercio illegale e le scommesse clandestine collegate agli efferati combattimenti tra gli animali.
La professoressa Claudia Micale, organizzatrice dellincontro, ha invece puntato il dito sullarretratezza, diffusa soprattutto nellItalia meridionale, rispetto alla piena applicazione delle leggi in vigore.
Occorre inquadrare il randagismo non solo come emergenza sociale da estirpare ha dichiarato - bensì come problema che ogni società civile dovrebbe porsi in termini di corretta convivenza tra uomo ed animale, visto che sia le leggi in materia che il sentimento generalizzato tutelano il benessere degli animali negli ambienti urbani.
Sono inoltre intervenuti al dibattito la Ausl 3 Veterinaria, con una relazione sul corretto rapporto uomo-animale del dottor Luigi Calabrese, e il Comune di Catania, rappresentato dal direttore dei Servizi sanitari, larchitetto Li Destri e dallequipe di lavoro coordinata dal dottor Caruso. Daniela Nifosi, dirigente dellAssessorato regionale alla Sanità, ha inoltre sinteticamente illustrato, con lausilio di schemi visivi, gli adempimenti di Legge alla luce del Regolamento applicativo sul fenomeno del randagismo. (R.A.)