Spett.le RAI 3
TRASMISSIONE “UN POSTO AL SOLE”
Monza, 31 maggio 2008
Gentili signori,
in riferimento alla lettera inviatavi dalla dr.ssa Annamaria Manzoni il 27 maggio u.s. (Prese di posizione - Un posto al sole), pubblicata su www.forum.rai.it il 31 maggio u.s., desideriamo esprimere la nostra completa solidarietà con quanto in essa espresso circa il contenuto di tale trasmissione. Non è infatti oggi più possibile ignorare i principi antispecisti che traggono le proprie considerazioni da argomenti di carattere sia etico sia scientifico.
Il riconoscimento degli animali non umani quali esseri senzienti, e come tali degni del massimo rispetto possibile, trova riscontro anche nel Trattato di Lisbona (v. art. 13 sul Funzionamento della U.E.) in via di ratifica da parte del Governo. Ne consegue che é moralmente inevitabile riconoscere loro il diritto alla vita ogniqualvolta sia possibile, evitando il consumo di carni e di prodotti derivati dallo sfruttamento degli animali non umani. L’adozione del vegetarismo è peraltro suggerita, oltre che da primarie considerazioni etiche, anche da serie considerazioni di ordine ecologico, economico e sociale (v. comunicato FAO “Livestock’s long shadow del 29/11/2006, fonte REUTERS), nonché raccomandata da dietologi e cancerologi di fama mondiale (v. dichiarazioni dell’A.D.A., associazione dei dietisti Americani e Canadesi, e Prof. Umberto Veronesi).
A tale proposito, il 1° marzo 2008 è stato presentato a Milano (Casa della cultura) e distribuito alla stampa ed alle emittenti radio-televisive italiane il documento “Lettera aperta su etica e vegetarismo – per una par concio nella comunicazione” sottoscritto da oltre 55 professionisti (medici, psicologi, artisti, scrittori, ecc..) e 33 associazioni antispeciste, come protesta contro il silenzio dei media su tale argomento. In tale documento sono riportati gli opportuni riferimenti a quanto sopra accennato. In tale occasione è stato altresì presentato il “Documento degli psicologi su zoo, circhi e sagre con utilizzo di animali”, sottoscritto ad oggi da oltre 600 iscritti a tale ordine (v. allegati).
Riteniamo pertanto indifferibile una presa di coscienza degli organi di informazione affinché i cittadini siano correttamente informati di tali problematiche. Di conseguenza, è quanto meno inopportuno che la RAI, quale ente pubblico, sponsorizzi o diffonda trasmissioni che, ignorando aspetti etici, ecologici, sociali e salutistici, invoglino al consumo di alimenti carnei o prodotti di origine animale.
Massimo Terrile
Movimento Antispecista
www.antispec.org