Trasportati dall'Ungheria in condizioni disumane. Un denunciato
Milano, 7 ott. (Apcom) - I carabinieri del Nucleo antisofisticazione (Nas) di Milano hanno denunciato un 31enne italiano, legale rappresentante di un canile privato di San Giuliano Milanese, Comune dell'hinterland Sud del capoluogo lombardo, per l'importazione clandestina e il maltrattamento di 138 cuccioli di cane da compagnia. Le indagini sono partite nell'ambito dei controlli eseguiti dal Nas nel luglio scorso nei canili del milanese come richiesto dal Sottosegretario al Lavoro, salute e politiche sociali Francesca Martini. Durante un primo sopralluogo eseguito in agosto, nel canile di San Giuliano i carabinieri aveano scoperto 40 cuccioli di cani privi di documentazione sanitaria e di microchip e li avevano posti sotto sequestro all'interno dello stesso canile per i necessari accertamenti sanitari. Il 14 agosto il legale rappresentante del canile aveva però sporto denuncia presso la locale tenenza dei carabinieri per il furto di dieci cuccioli sequestrati e quando in settembre i veterinari della Asl si erano presentati per i controlli avevano scoperto che i rimanenti 30 piccoli di cane erano stati venduti malgrado fossero ancora sotto sequestro. L'uomo era stato quindi denunciato alla Procura di Lodi per violazione degli obblighi di custodia degli animali e i carabinieri del Nucleo antisofisticazione avevano poi deciso di «attenzionare» il canile. A metà settembre scorso (ma la notizia è stata resa nota soltanto oggi) i militari hanno colto in flagranza lo stesso uomo che aveva appena scaricato dal suo furgono 138 cuccioli appena acquistati e trasportati in condizioni disuamane dall'Ungheria in violazione di qualsiasi normativa. L'uomo è stato quindi nuovamente denunciato per maltrattamento, violazione della Legge regionale sui cani d'affezione e di quella comunitaria sul benessere degli animali durante il trasporto. Le gabbiette sul furgone potevano infatti trasportare un massimo di venti animali e le condizioni erano tali che due cuccioli erano morti per lo stress patito durante il lungo viaggio e altri due erano periti qualche giorno dopo. I cuccioli avevano circa due mesi (dunque non erano ancora svezzati) e appartengono alle più pregiate razze da compagnia, tra cui carlino, chihuahua, boxer, bulldogg, terrier e bigle. Secondo quanto emerso dall'indagine, l'uomo acquistava i cuccioli in Ungheria per 100 euro l'uno e li rivendeva a 700 a privati e commercianti di animali. «Si tratta di un traffico assai remunerativo e sul quale ora ci stiamo concentrando per capirne le esatte dimensioni e complicità», spiega il capitano del Nas Paolo Belgi, che sottolinea «il rischio sanitario che corre chi acquista animali provenienti da Paesi in cui ancora esistono malattie pericolose come la rabbia». «Rivolgiamo un pressante invito a non acquistare cuccioli senza microchip e senza o con parziale documentazione medica - conclude Belgi - e di segnalare al Nas o alle Asl eventuali venditori senza scrupoli o compravendite poco chiare». Il 30 settembre scorso un servizio giornalistico della nota trasmissione televisiva «Le Iene» aveva denunciato il traffico illegale di cuccioli di cane tra Italia e Ungheria.