RANDAGISMO. MARTINI VS SINDACO CAMPOBASSO:ATTI D'OTTUSA
IGNORANZA
PRESTO ISPEZIONE IN MOLISE DEL MINISTERO E DEI NAS
(DIRE) Roma, 24 nov. - L'ordinanza emessa dal sindaco di Campobasso sottende "una ottusa
ignoranza". Francesca Martini, sottosegretario al Welfare, in un'intervista al quotidiano 'Nuovo
Molise oggi' attacca senza mezzi termini la scelta del primo cittadino del capoluogo molisano che,
nelle parole del giornalista "ha praticamente imposto l'adozione dei randagi a tutti coloro che
intendono sfamare gli animali senza padrone". Ma Martini anticipa inoltre "che ho disposto da parte
dalla direzione generale della Sanita' animale e del farmaco veterinario una ispezione nella regione
Molise assieme ai Carabinieri del Nas, che si svolgera' in tempi brevi".
L'ordinanza del sindaco di Campobasso "e' in evidente contrasto con il quadro normativo- spiega
Martini- colui che riveste il ruolo di Autorita' sanitaria, e che quindi dovrebbe mettere in atto quanto
prescritto dalle leggi in materia di tutela del benessere degli animali e lotta al randagismo, deferisce
paradossalmente le proprie responsabilita' ai cittadini". Insomma, con una scelta del genere "si
sottende una ottusa ignoranza che peraltro ha scatenato un vero e proprio caso nazionale- dice il
sottosegretario- a tal proposito gia' in data 6 novembre, appena appresa la notizia dell'emanazione
dell'ordinanza, ho inviato una lettera al Sindaco di Campobasso per richiamarlo ai propri doveri
istituzionali e per esprimere la mia preoccupazione".
Per quel che riguarda l'affermazione del sindaco di Campobasso Giuseppe di Fabio, riferita dal
quotidiano molisano, secondo il quale "alla base del suo provvedimento vi sia il pericolo di
aggressioni ai cittadini da parte dei randagi attirati dal cibo che viene loro offerto", Francesca
Martini, sottosegretario al Welfare, dice che "al contrario, scientificamente rispetto alla
codificazione del comportamento animale, proprio il divieto di somministrare cibo piu' facilmente
determina un aumento del rischio di aggressione da parte di cani affamati e maltrattati che possono
anche riunirsi in branchi proprio per cercare il cibo e dare luogo a comportamenti aggressivi dettati
dalle privazioni e dalla mancanza del normale rapporto con la specie umana".
La situazione di molti canili del Molise, ma anche in altre zone, in particolare del centro sud d'Italia,
"mi e' tristemente nota e desidero fortemente aiutare e sostenere queste realta'", dice ancora Martini.
Esistono "grandi responsabilita', sia attuali, che pregresse, da parte delle amministrazioni localiprosegue
il sottosegretario- le leggi nazionali e regionali spesso sono completamente disattese o
male applicate e non hanno portato a quell'obiettivo di riduzione del randagismo e di corretta
gestione del benessere animale sul territorio". Eppure, affonda Martini, "i soldi per la gestione dei
servizi competenti sono stati spesi, al nord come al sud", ma i canili "sono molto spesso al limite del
collasso e, ad oggi, non e' ancora stata implementata una seria politica promozionale volta alle
adozioni dei cani. Ribadisco i canili sono fatti anche e soprattutto perche' i cani possano entrare
nelle famiglie".