GAZZETTINO DI PORDENONE
29 NOVEMBRE 2007
TOBY, UNA GUIDA ANCHE DA CIECO
Francesca Orlando
«Cara amica del Gazzettino, anzi, cara amica dei cani - mi scrive Giorgio Fratrepietro, di Latisana - scrivo a te e ai tuoi lettori per raccontarvi la storia di un cane davvero speciale, Toby, un amico nato e vissuto per aiutare l'uomo e che, ad un certo punto della sua vita, ha avuto a sua volta bisogno di tutto l'aiuto che qualche uomo poteva dargli e quell'uomo sono stato io.Toby, appena nato, piccolo batuffolo chiaro chiaro, non ha potuto scegliere di essere un cucciolo come gli altri perché, fin da giovane, per generazione, gli era stato affidato un compito importante, e lui lo ha svolto per anni ed anni con tutta la dedizione e l'amore che solo un cane, un cane speciale, sa dare.Sì amici, Toby è un cane guida per non vedenti. Toby è un dolcissimo labrador di tredici anni, undici dei quali passati a fianco del suo proprietario, Massimo. Lo ha accompagnato dovunque, nel tempo trascorso accanto a lui, gli è stato vicino sempre, a tutte le ore del giorno e della notte. Ed è grazie a Toby, sì, soprattutto grazie a Toby, che Massimo ha potuto avere una vita "normale" in società, al lavoro, in strada e in famiglia.Un brutto giorno però, scherzo del destino, scherzo crudele, Toby ha iniziato ad accusare a sua volta dei problemi alla vista. La diagnosi fu drastica e senza speranza di ritorno: cataratta bilaterale congenita. Questa "malattia" non gli impediva di essere un ottimo cane da compagnia per la sua famiglia e, soprattutto, per il bambino che divideva la stanza con lui, ma è stato abbastanza perché la scuola di addestramento potesse decidere di togliergli per sempre il patentino di cane guida e, quindi, la copertura assicurativa che avrebbe garantito al suo affidatario il risarcimento in caso di incidenti.Così, Massimo e Toby, sono stati costretti a separarsi, a dirsi addio per sempre. Al proprietario di Toby è stato assegnato un nuovo cane, un maschio di dodici mesi. Massimo amava Toby davvero con tutto se stesso, ma purtroppo il rapporto di esclusività che deve instaurarsi fra un non vedente e il proprio "accompagnatore" rende impossibile la convivenza di due cani in un appartamento. In poche parole il buon Toby è diventato di troppo! E Greg, il nuovo Labrador, ha preso il suo posto a fianco di Massimo.Con tristezza Toby si è ritrovato senza un padrone, ma io conoscevo e conosco Massimo "da una vita" e non potevo permettere che Toby restasse nel "limbo" dell'incertezza; non potevo pensare che sarebbe rimasto solo, senza il calore di una famiglia che tanto ha meritato, per tutto il bene e le attenzioni che ha elargito nel corso di tutta la sua vita da "cane vedente". Così ho parlato a mia moglie Elena e, con gioia, ho adottato Toby. Lui ora vive con noi. È un cane strepitoso, a dire poco. Nonostante non veda quasi nulla, continua ad essere presente e attento. Lui e mio figlio Marco, un bambino di 11 anni, sono diventati amici per la pelle, amici inseparabili, e quando vanno a spasso insieme sono così teneri da far venire le lacrime agli occhi. E grazie a me, la separazione tra Toby e Massimo non è stata un addio, ma un arrivederci. Perché io e Toby lo andiamo a trovare ed anche Greg pare felice delle nostre visite Sono felice di aver donato una casa a Toby, e tutti siamo fieri di lui, per l'amore che da sempre sa elargire, per quel legame speciale che solo un cane come lui (un cane per non vedenti) sa creare».