LIBERO
4 DICEMBRE 2007
Uccide il cane davanti ai bambini. Rischia il carcere
GILBERTO BAZOLI
SONCINO (CR) ? «Uccideva la selvaggina». E così lui, il cacciatore, ha ucciso il cane, un cucciolo bianconero di bastardino, sotto lo sguardo incredulo di due bambini, i suoi padroncini. L'uomo è stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri alla Procura della Repubblica di Crema: rischia da tre a diciotto mesi di carcere. E forse anche più. Ieri poco dopo le 15.30 i due ragazzi, l'uno di 13 anni e l'altro di 12, stavano passeggiando insieme con il cane in via Cavagne, al limite con i campi di Soncino, piccolo paese in provincia di Cremona. Gli hanno slegato il guinzaglio e lui si è messo a correre. All'improvviso è sbucato un pensionato di 60 anni, che ha la passione della caccia e abita in una villetta nella zona. Imbracciato il fucile, ha esploso un colpo che ha centrato l'animale al muso, sbalzandolo lontano alcuni metri e ammazzandolo. I bambini, terrorizzati, sono scappati a casa. Hanno raccontato in lacrime l'accaduto ai g enitori che non hanno esitato un istante ad avvisare i carabinieri fornendo loro i dettagli dell'episodio e anche l'indirizzo del cacciatore: è un loro vicino e lo conoscono bene. Quando ha visto i militari in divisa recatisi sul posto per interrogarlo, è caduto dalle nuvole. «Prima ha negato di essere stato lui - dice il comandante della stazione dei carabinieri di Soncino, Paolo Rosin -. Ma quando gli abbiamo riferito che c'erano dei testimoni, ha confessato». Il 60enne si è difeso sostenendo che in quei campi vige il divieto di caccia e quindi, secondo lui, i terreni sono inderdetti pure ai cani. «Ma la spiegazione non sta in piedi - osserva il capitano Rosin - perché quello ucciso non è un cane addestrato per la caccia, ma un cucciolo che stava solo correndo. La sua unica colpa è di essersi allontanato dai due bambini. Loro avevano tutto il diritto di essere dov'erano». Ma il denunciato ha insistito raccontando che nelle ultime settimane aveva trovato, con altri compagni di passi one, alcune carcasse di animali. «Quel cane ammazzava la nostra selvaggina», è sbottato alla fine. Gli sono stati ritirati il porto d'armi e il permesso di caccia. I carabinieri hanno seppellito la povera bestiola. Non è la prima volta, a quanto pare, che l'uomo spara contro i cani. A parte questo, dicono in caserma, non aveva mai dato grossi problemi. Dopo le contestazioni, è stato rilasciato. Dovrà fare i conti con la legge promulgata nel 2004 per proteggere i cani dai maltrattamenti e dal loro impiego in combattimenti clandestini. «Chiunque - recita la legge - provoca, per crudeltà o senza necessità, la morte di un animale è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi». Da tre mesi a un anno e una multa da 3.000 a 15.000 euro per chi ferisce l'animale senza motivo «o lo sottopone a sevizie o fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche». Al cacciatore potrebbe andare ancora peggio di quanto previsto dall'articolo specifico. I carabinieri parlano «di aggrava nti. Come si può definire diversamente il fatto che il cane è stato ucciso e trattato come un bersaglio sotto gli occhi di quei ragazzini? Anche per questo, forse soprattutto per questo, è stato uno spettacolo di violenza gratuita». Così gratuita che la molla, nonostante le spiegazioni date, «resta difficile da capire».
LA LEGGE ABBANDONO DI ANIMALI Arresto fino a un anno o ammenda da 1.000 a 10mila euro
MALTRATTAMENTO E DOPING Reclusione da 3 mesi a 1 anno o multa da 3mila a 15mila euro per chi cagiona un danno alla salute dell'animale. Aumento della metà se ne deriva la morte
COMBATTIMENTI FRA ANIMALI Reclusione da 1 a 3 anni e multa da 50mila a 160mila euro per chi li organizza. Aumento di un terzo se presenti minori o persone armate o con promozione attraverso video