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| CURIOSITA' | |
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anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Dom Feb 10, 2008 8:09 pm | |
| Proboscide in miniatura Il toporagno elefante (Elephantulus rufescens) deve il nome proprio al suo musetto lungo e estremamente flessibile, che ricorda la proboscide dell’elefante. Il naso è ricoperto da lunghe vibrisse tattili, cioè peli estremamente sensibili. Vive nei terreni sassosi dell’Africa, corre rapidamente, ha ottimo olfatto, nonché ottima vista e udito. Saziarsi per il toporagno è un lavoro incessante: per sopravvivere deve ingerire una quantità di cibo pari al suo peso. Per questo non si ferma mai, armato del suo naso va a caccia di giorno e di notte. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Dom Feb 10, 2008 8:10 pm | |
| Profumo di donna Non è detto che solo chi ha un “grosso naso” possa essere un infallibile annusatore.Il maschio della falena pavonia minore (Eudia Pavonia) si piazza al primo posto nel Guinnes dei primati per il senso dell’odorato più acuto: riesce a sentire l’odore di una femmina vergine in un raggio di 11 km. La femmina secerne una quantità minima di ferormoni, meno di 0,0001 mg, ma i recettori del maschio sono in grado di rivelarne anche una sola singola molecola. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Lun Feb 11, 2008 1:31 pm | |
| Bello e impossibile Stammi alla larga: è il messaggio che il nudibranco della foto vuole comunicare. La livrea colorata di questo animale marino (Hypselodoris bullockii) è infatti un avvertimento di pericolo inviato ai possibili predatori. L’intensa colorazione, spessissimo associata anche alla velenosità, ostentata da alcuni animali è un fenomeno detto "aposematismo". Serve a chi ne è dotato a imprimere un forte segnale visivo nel predatore che associa la colorazione della preda alla sua pericolosità. Un altro esempio di tonalità aposematica è quella nera e rossa delle coccinelle: questi insetti sono spesso tossici e i piccoli uccelli che hanno voglia di cibo, dopo un’occhiata alla tipiche macchie scure, cambiano idea. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Lun Feb 11, 2008 1:34 pm | |
| Quante energie per un maschio! Per assicurarsi i partner migliori le iguane marine femmine sono pronte a ogni fatica. Tanto da esaurirsi completamente. In spiaggia per "cuccare". La ricerca di un partner migliore può costare cara - in termini di dispendio di energia - per le femmine di iguana marina. Cos’è disposta a fare una donna per trovare l’uomo della sua vita? Probabilmente di tutto, ma certo non morire. Non è così invece per le femmine di iguana marino delle Galapagos (Amblyrhynchus cristatus) che, secondo uno studio, investono così tanta energia nella ricerca del loro “Principe Azzurro” che arrivano in alcuni casi anche a lasciarsi morire. Il maschio migliore, ad ogni costo Fino ad ora si è sempre pensato che la scelta del maschio con cui accoppiarsi, per la maggior parte delle femmine, non fosse un’attività ad elevato dispendio di energie. Non ne era convinto Maren Vitousek del Dipartimento di ecologia e biologia dell’evoluzione dell’Università di Princeton (Usa) che ha condotto questa ricerca. Trovare il maschio migliore sulla piazza significa infatti “mettere le mani” su un buon materiale genetico da tramandare ai piccoli, anche a costo di un elevato dispendio di energie. Morire d’amore Per dimostrare quanto sia estenuante per una femmina di iguana marino trovare il maschio che fa per lei, i ricercatori hanno preso in esame 34 esemplari catturati nel loro habitat naturale. Gli hanno impiantato dei registratori di dati per monitorare nell’arco di un mese alcuni valori tra cui il consumo calorico, la frequenza cardiaca, la temperatura e parametri morfologici come la massa corporea. Risultato: le femmine in cerca di marito avevano consumato tra i 23 e i 79 kJ (kilojoule), equivalenti a circa tre quarti dell’energia che i soggetti hanno mediamente a disposizione in un solo giorno. Una perdita importante, causa di diminuzione di peso corporeo – talvolta fatale – e di produzione di uova più piccole. Pignole e... mazziate Correlando questi risultati con i dati comportamentali rilevati durante l’intera stagione degli accoppiamenti è emerso che le femmine che avevano passato più tempo nei territori popolati dai maschi migliori erano quelle che mostravano maggiore perdita di peso. Insomma, a maschi “desiderabili” corrispondevano femmine “debilitate”. Ma il gioco vale la candela? In altre parole, investire così tante energie nella scelta del compagno premia in termini evolutivi? Secondo gli studiosi serviranno altre ricerche per comprendere se la perdita di peso e la conseguente produzione di uova più piccole è compensata da un migliore materiale genetico che le femmine più pignole riescono ad assicurare alla loro prole. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Lun Feb 11, 2008 1:36 pm | |
| Anche i pesci hanno una personalità Ottimisti o pessimisti? Dipende dalle esperienze che hanno fatto. Non stiamo parlando di esseri umani ma di pesci. Perché secondo un nuovo studio anche i pesci hanno una loro personale visione delle cose. Le esperienze influenzano lo stile di vita dei pesci. Non diversamente da quello che succede agli esseri umani. Si pensa che i pesci siano solo degli "abbocconi". Ma non è così ce ne sono anche di furbi, perché ognuno ha il suo carattere e la sua personalità e la usa quando serve. Almeno secondo un nuovo studio inglese. Timidi o spavaldi? Un gruppo di ricercatori dell'università di Liverpool, in Gran Bretagna, hanno osservato un gruppo di trote (Oncorhynchus mykiss) in laboratorio. Alcune, fin dal principio, si sono mostrate molto aperte e audaci nei confronti di un cibo nuovo. Altre invece più timide e resistenti di fronte alle novità. Le due tipologie, poi, sono state messe a confronto nelle situazioni della vita, come per esempio un combattimento. E si sono accorti che quando gli spavaldi perdevano diventavano timorosi e diffidenti, prorio come quelli più timidi. Secondo Lynne Sneddon, che ha guidato la ricerca, questo dipende dal fatto che chi perde una battaglia ed è quindi più provato psicologicamente, ha un aumento del livello dell'ormone dello stress, il cortisolo. Vincitori e vinti Ma non solo i pesci coraggiosi diventano timidi dopo un fallimento, anche quelli ritrosi erano audaci dopo una vittoria. Sorprendentemente però, le trote timide che avevano perso un combattimento, non temevano più di assaggiare cibi strani. Anche se non era un vero e proprio atto di fiducia, ma una strada obbligata. Secondo Sneddon, infatti, a guidare questo nuovo atteggiamento sarebbe la “strategia del disperato”. Sapendo di essere il più debole, il pesce perdente sa che per mangiare dovrà accaparrarsi velocemente il cibo, anche quello che non lo convince molto. Ottenendo con la furbizia quello che non può avere con la forza. Uomini e pesci I risultati dell’esperimento, secondo gli studiosi, rendono i pesci in qualche modo simili agli umani. Le esperienze della vita – soprattutto quelle più importanti - cambiano il nostro modo di vedere le cose. Un comportamento che è molto più evidente quando si verificano eventi grossi. Come per esempio per i reduci della guerra del Vietnam che, a causa di uno stress post-traumatico, sono tornati a casa completamente cambiati rispetto a quando erano partiti. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Lun Feb 11, 2008 1:38 pm | |
| Come fanno i mammiferi marini a bere? Una megattera. Per dissetarsi usa l’acqua del cibo. Anche gli animali che vivono nel mare, al pari di ogni altro organismo, hanno bisogno di una certa disponibilità di acqua dolce: serve a sostituire quella persa tramite la respirazione, con le feci e soprattutto con le urine. L’acqua di mare però ha un'elevata concentrazione di sali, e non può essere utilizzata perché, invece di idratare, provoca una disidratazione osmotica. Il problema è stato risolto in maniera diversa dai pesci veri e propri (pesci ossei) e dai mammiferi marini: i primi bevono acqua di mare, ma sono poi in grado di espellere i sali in eccesso dalle branchie e tramite le urine. I mammiferi, come i cetacei (delfini, balene ecc.), i sirenii (dugonghi) e i pinnipedi (otaria, foca, ecc.), invece non bevono mai. Sfruttano l’acqua già presente negli alimenti, e in più sono capaci di produrne altra durante la reazione chimica che è alla base della respirazione, quando la sostanza organica del cibo si combina con l'ossigeno, liberando anidride carbonica e acqua. E quest’ultima, detta “acqua metabolica”, “disseta” i loro tessuti. | |
| | | anacondina Moderatore
Numero di messaggi : 745 Età : 52 Data d'iscrizione : 13.07.07
| Titolo: Re: CURIOSITA' Lun Feb 11, 2008 1:42 pm | |
| 29 gennaio 2008 Non ci sono più le pecore nere di una volta Tempi duri per le pecore nere. Come se non bastasse la loro fama di reiette ed escluse dal gregge, ora ci si è messa di mezzo anche l’estinzione: che sia una punizione divina? Sta di fatto che, da circa vent’anni, nell’isola scozzese di Hirta – uno dei rari luoghi in cui le pecore nere non si sentono discriminate, visto che ce ne sono in abbondanza – si registra un calo di ovini scuri. Un fenomeno molto strano, che sembra cozzare con la teoria di Darwin: le pecore nere di Hirta infatti sono più robuste di quelle bianche, quindi dovrebbero avere maggiori chance riproduttive. L’evento ha incuriosito alcuni ricercatori dell’Università di Sheffield, che hanno scoperto che il gene responsabile del colore nero ne porta con sé altri che danneggiano la salute dell’animale. Insieme al pelo corvino, le pecore con due geni portatori del nero ereditano una ridotta capacità riproduttiva, che le condanna all’estinzione. Più fortunati – come al solito – gli ovini chiari, più mingherlini ma più adatti a perpetuare la specie. Non resta che sperare nelle pecore “miste”, nate con un gene responsabile del nero e uno del bianco, perché sono più robuste, e con sufficienti possibilità di generare prole. [EI] | |
| | | Admin Admin
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Mar Feb 12, 2008 1:35 am | |
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| | | anacondina Moderatore
Numero di messaggi : 745 Età : 52 Data d'iscrizione : 13.07.07
| Titolo: Re: CURIOSITA' Mar Feb 12, 2008 8:09 pm | |
| Perché i fenicotteri sono rosa? I fenicotteri si nutrono di molluschi, insetti acquatici e piccoli crostacei. Ed è proprio da questi ultimi, soprattutto dal piccolo gamberetto rosa Artemia salina, che ottengono i carotenoidi, cioè i pigmenti che conferiscono alle penne il caratteristico colore. Anche le artemie, peraltro, si procurano i pigmenti tramite l’alimentazione, e concentrano sulla loro corazza quelli presenti nelle alghe di cui si nutrono. La colorazione della livrea dei fenicotteri dipende dunque dalla quantità di microcrostacei ingeriti, e varia dal bianco al rosa più o meno intenso. I carotenoidi però col tempo si degradano, e le penne cadute durante la muta perdono in breve il loro tipico colore. I trampolieri poi si nutrono in una maniera insolita: camminano lentamente, con la testa immersa, e il becco, dotato di una sorta di filtro, è agitato sotto il pelo dell’acqua: il nutrimento resta intrappolato, mentre l’acqua viene espulsa. | |
| | | anacondina Moderatore
Numero di messaggi : 745 Età : 52 Data d'iscrizione : 13.07.07
| Titolo: Re: CURIOSITA' Mar Feb 12, 2008 8:11 pm | |
| Come fanno le rane a superare l’inverno? Una raganella. Con il nome “rana” si intendono diverse specie di anfibi. Le rane “rosse” (in realtà sono marroni), passano l’inverno in buchi nel terreno, che scavano o trovano già fatti, e vanno in letargo. In questo modo consumano meno energie e hanno meno bisogno di ossigeno. Le rane “verdi” sono acquatiche e passano anche il periodo freddo in acqua, nascoste nella melma del fondo dei laghetti e degli stagni. Anche il loro metabolismo rallenta, ma non si tratta di un letargo continuo: ogni tanto escono dal loro rifugio e vanno a fare riserva di ossigeno. Le raganelle, che fanno parte del genere Hyla, sono animali arborei, vivono su rami e foglie. Non sono in grado di scavare, come testimonia la forma delle loro zampe, e passano l’inverno tra le foglie morte. Questo rifugio non è l’ideale e, durante la stagione fredda, molte di loro muoiono. Per saperne di più: Arnold/Burton, Guida dei rettili e degli anfibi d’Europa, Franco Muzzio. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Mar Feb 12, 2008 8:13 pm | |
| Un maschio per ogni stagione Biondo ed efebico, palestrato oppure morettino e longilineo? Le caratteristiche del maschio più apprezzato cambiano nel tempo: ma è solo una questione di gusti e cultura? In apparenza, no: secondo le teorie più accreditate della selezione sessuale, in molte specie animali le femmine scelgono il partner in base a determinati caratteri morfologici, che corrispondono alle "qualità migliori" e più adatte alla sopravvivenza della specie, e questo standard sarebbe sempre lo stesso. Ma le cose, pare, non sono poi così lineari. Parola di Calamospiza melanocorys, piccolo passeriforme, le cui femmine cercano compagni con caratteristiche sempre diverse. Sono giunti a questa conclusione, dopo 5 anni di osservazione, due ricercatori della University of California. Se un anno i prescelti sono stati quelli con il becco più grosso, l'anno successivo le piume più scure hanno riscosso i maggiori favori, mentre l'anno dopo ancora i compagni più ricercati sono stati i maschi di piccola taglia, soppiantati, la stagione successiva, dai più grandi. Quali siano le circostanze specifiche che rendono così volubili le eleganti passerotte, è ancora un mistero. Anche se, a pensarci un po' su, questo comportamento ha una sua logica: un "buon maschio" non è necessariamente sempre buono, se le condizioni ambientali cambiano. Con implicazioni - tutte da indagare - sulle attuali teorie dell'evoluzione e della selezione sessuale (foto: un maschio di Calamospiza melanocorys). [ST] | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Mar Feb 12, 2008 8:15 pm | |
| Gli insetti che hanno fatto sparire i dinosauri I dinosauri, i più grandi e terrificanti animali mai vissuti sulla Terra, scomparvero improvvisamente per colpa degli insetti. È questa la tesi sostenuta da George e Roberta Poinar, zoologi, in un libro recentemente pubblicato negli Stati Uniti, What bugged the dinosaurs? (che cosa ha fatto sparire i dinosauri?). Gli studiosi affermano che 65 milioni di anni fa, durante l'ultima fase di "dominio" incontrastato dei giganteschi rettili, gli insetti crebbero improvvisamente in numero e specie. Questo ebbe due conseguenze: da un lato si diffusero malattie di ogni tipo, dall'altro fu favorita la diversificazione delle specie vegetali di cui gli insetti trasportavano i pollini. I dinosauri sopravvissuti alle epidemie provocate da mosche, zanzare e affini dovettero pertanto anche cambiare "dieta" per adattarsi alle nuove piante. Un passaggio che potrebbe avere avuto conseguenze tragiche sui sauri. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Mar Feb 12, 2008 8:19 pm | |
| Che animale era il carcarodontosauro? Testa del carcarodontosauro ricostruita dai paleontologi. Il carcarodontosauro è un animale preistorico che visse nel nord dell’Africa durante il periodo cretaceo, da 130 a 80 milioni di anni fa. Appartiene al sottoordine dei Theropoda, che riunisce i grandi sauri carnivori, ed è perciò parente stretto del tirannosauro. Era lungo circa otto metri e aveva il corpo leggero e agile, con una testa enorme. Prende il nome dalla potente dentatura. Carcharodon significa infatti, in greco, “dai denti di squalo”. I resti fossili di questo grande animale sono molto rari e solo nel 1995, dopo alcuni ritrovamenti in Marocco, è stato possibile ricostruirne la forma. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Ven Feb 15, 2008 10:50 am | |
| Raganella canterina Grazie alle sue dita simili a ventose, la raganella giapponese delle foglie (Hyla japonica) riesce ad attaccarsi ai fili d’erba e alle fronde dove rimane appesa aspettando le sue prede. Le raganelle, anfibi che non raggiungono i 6 centimetri di lunghezza, riescono a emettere suoni anche molto intesi grazie a due pieghe elastiche presenti nella laringe. Ne sono capaci però solo i maschi adulti che, durante la stagione degli amori, danno sfogo alle loro capacità canore per attirare le femmine. Il suono emesso da questi anfibi ha dato il nome anche a uno strumento musicale: la raganella, appunto. Giocattolo dalle origine antiche – pare sia stato inventato da Archita di Taranto, filosofo e matematico del V secolo a.C. – viene usato nella canzone popolare e durante le processioni della Settimana Santa. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Ven Feb 15, 2008 10:51 am | |
| La grande danzatrice Questo uccello può mostrare con un certo orgoglio la sua grande apertura alare. I Bolga (Grus rubiconda), o gru australiana, hanno infatti di che vantarsi in termini di ali: quando sono aperte insieme possono misurare tra il metro e mezzo e i due metri e mezzo. Anche i Bolga, come altri tipi di gru, sono famose per la loro particolare danza amorosa. Il corteggiamento inizia con lo strappo da parte dell’uccello di un filo d’erba che viene lanciato in aria per poi essere preso nel becco. Ma questo è solo l’avvio, perché il bello deve ancora venire. Dopo le gru innamorate, a volte in coppia ma spesso anche in gruppo, cominciano con le ali distese, a saltellare, a gridare e a fare una serie di inchini. Proprio come se non riuscissero a contenere la felicità. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Ven Feb 15, 2008 10:53 am | |
| Volo marino È detta anche aquila di mare (Aetobatus marinari) per il suo inconfondibile modo di nuotare: a “volo d’uccello” appunto. Ha un’apertura “alare” che può raggiungere anche i due metri e mezzo circa. Ma non è l’unica stranezza di questo animale marino, ha una coda molto lunga che finisce con alcuni aculei velenosi e il muso affusolato, simile al becco di un uccello, utile per “scandagliare” i fondali sabbiosi alla ricerca di molluschi e crostacei, di cui si nutre. Passa la maggior parte del tempo in profondità a 60 metri, negli abissi del Mediterraneo e dell'Atlantico. Ma qualche volta balza quasi fuori dall’acqua o appena sotto la sua superficie. E gli studiosi non hanno ancora capito il perché di questo bizzarro comportamento. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Ven Feb 15, 2008 10:58 am | |
| Anche fra gli animali ci sono i muti e i sordi? Non si conoscono casi di mutismo congenito, presente cioè fin dalla nascita, nei cani e nei gatti. La completa impossibilità di emettere suoni può però derivare da traumi alle corde vocali, anche se si tratta di fenomeni piuttosto rari. Sono più frequenti i casi di sordità congenita o acquisita. Ed è possibile che in questo caso si presenti un fenomeno di mutismo parziale, perché l’animale non può udire i versi che emette e non può quindi controllare il suono della voce: la conseguenza più frequente è lo scarso volume dei versi emessi. A un animale sordo dalla nascita è mancata anche la fase di apprendimento, perciò è in genere limitata anche la varietà dei suoni emessi. Tra i gatti, sono particolarmente predisposti alla sordità congenita quelli bianchi. Tra i cani, i dalmata, i bull terrier e gli scottish. Le sordità acquisite possono derivare da infezioni all’orecchio, da traumi cerebrali o da vecchiaia. In ogni caso l’animale colpito da sordità o mutismo sviluppa maggiormente gli altri sensi e la capacità mimica, riuscendo a condurre un’esistenza praticamente normale. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Ven Feb 15, 2008 11:00 am | |
| Quante sono le specie di balene? Una megattera (Megaptera novaeangliae). Al mondo esistono 81 specie di cetacei: 70 sono Odontoceti e 11 Misticeti, suddivisi in 13 famiglie e 42 generi. Gli Odontoceti, come dice il nome, sono provvisti di denti e possiedono uno sfiatatoio con un unico orifizio, mentre i Misticeti sono privi di denti, sostituiti dai fanoni, che servono per filtrare il plancton, e hanno uno sfiatatoio con due orifizi. Le famiglie di Odontoceti sono nove: i Physeteridae, di cui fa parte il capodoglio; i Monodontidae, come il beluga e il narvalo; gli Ziphidae, che hanno come caratteristica un rostro ben distinguibile; i Delphinidae, che hanno forme diverse e comprendono, tra l’altro, le orche e i globicefali; i Phocoenidae, caratteristici per il capo arrotondato, i Platanistidae, che abitano le acque dei fiumi tropicali, i Kogiidae, cetacei simili a un piccolo capodoglio, i Pontoporiidae, con una sola specie e gli Iniidae, con due specie di delfini di acqua dolce. Le famiglie di Misticeti sono quattro: i Balenidae, privi di pinna dorsale, i Balenopteridae, che hanno grandi dimensioni e sono assai veloci, i Neobalenidae, con una sola specie di piccole balene e gli Eschrichtiidae, con pinna dorsale e fanoni corti. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Lun Feb 18, 2008 11:49 pm | |
| Gli animali provano il piacere sessuale? Due iene macchiate (Crocuta crocuta) in accoppiamento Come negli esseri umani, anche negli altri animali l’atto sessuale provoca piacere. Almeno nei vertebrati, maschi e femmine. Il piacere è una strategia della natura per assicurarsi che avvenga la riproduzione. Infatti, l’accoppiamento richiede un grosso investimento energetico (cercare una femmina, corteggiarla e sconfiggere eventuali contendenti) che, per essere conveniente, deve avere una contropartita. Certo, nell’animale non c’è una ricerca cosciente del piacere, ma solo soddisfazione istintiva della pulsione sessuale. I due sessi, poi, investono nell’atto in modo diverso dal punto di vista dei costi e dei benefici. Il maschio, che dispone di molti spermatozoi, è più sensibile agli stimoli e ha una minore esigenza discriminante. La femmina, che produce pochi ovuli, li investe in modo più oculato, puntando tutto su pochi accoppiamenti con maschi di sicuro valore. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Lun Feb 18, 2008 11:50 pm | |
| Perché la rondine non si posa mai per terra? Il rondone (Apus apus): se si posa per terra, non riesce a tornare in volo. La rondine comune è un uccello passeriforme essenzialmente aereo che, sia pure raramente, si posa a terra da cui può ripartire. L’uccello che invece non tocca mai il suolo è il rondone, che appartiene però a un ordine completamente diverso dalla rondine. Entrambi si nutrono di insetti che catturano al volo, si riposano e nidificano in luoghi sopraelevati come i tetti degli edifici e i buchi nelle rocce. La loro abilità di volatori li mette in grado, nei momenti che precedono la pioggia, di scendere in volo quasi fino a toccare il terreno, per catturare gli insetti che si trovano a poca distanza dal suolo a causa della bassa pressione dell’aria. Tutte queste caratteristiche sono dovute alla loro forma: ali lunghe e zampe relativamente piccole. La stessa conformazione, però, rende praticamente impossibile per il rondone spiccare il volo da terra. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Lun Feb 18, 2008 11:51 pm | |
| Perché ai gatti piace così tanto mangiare pesce? In genere sono i padroni a dare pesci ai gatti. Ma ci sono anche gatti-pescatori. I gatti sono addomesticati da millenni e questo ha in parte influenzato i loro gusti alimentari. Oltre al pesce, i gatti amano infatti anche il latte, un alimento che un gatto selvatico adulto non ha molta possibilità di procacciarsi. Diodoro Siculo, uno storico greco vissuto nel I secolo a.C., racconta che già nell’antico Egitto i gatti venivano nutriti con pane e latte e con pesci crudi appena pescati nel Nilo. Da allora generazioni di possessori di gatti hanno continuato a nutrirli con pesce, tanto che i piccoli nati in cattività mostrano di apprezzarlo fin dallo svezzamento. Probabilmente però il gusto del pesce non è del tutto estraneo neppure ai gatti selvatici che vivono vicino a un corso d’acqua. È infatti naturale per un gatto che vede un pesce che si muove nell’acqua cercare di catturarlo. Nelle regioni montuose della Turchia sud-orientale poi, esiste addirittura una razza di gatto, il Van turco, costituita da abilissimi nuotatori che basano la loro dieta appunto sul pesce del lago Van. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Gio Feb 21, 2008 1:23 pm | |
| Kama Sutra animale: anche i gorilla lo fanno “alla missionaria” Fotografata per la prima volta una coppia di gorilla in libertà che si accoppiano nella posizione del missionario, ovvero faccia a faccia. La scoperta getta una luce nuova sull'evoluzione dei tratti comportamentali della nostra specie e dei nostri antenati, spiegano i ricercatori. Gorilla a luci rosse. Leah e George fanno l'amore guardandosi negli occhi: lei sotto, lui sopra. È la prima volta che viene fotografata una posizione non comune nel mondo animale. Foto: © Thomas Breuer/Wildlife Conservation Society. Nell’intimità, i gorilla si “amano” come noi. La scoperta sta facendo il giro del mondo: fotografi della Wildlife Conservation Society di New York e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia (Germania) hanno infatti fotografato per la prima volta una coppia di gorilla intenti a fare sesso nella posizione del missionario, ovvero faccia a faccia. A quanto si sa, questa posizione tipicamente umana è presente nel regno animale soltanto tra i bonobo, primati dall’intensa e promiscua attività sessuale. La prima volta dei gorilla “Comprendere il comportamento dei nostri ‘cugini’, le grandi scimmie, ci permette di fare luce sull’evoluzione dei tratti comportamentali della nostra specie”, ha affermato Thomas Breuer, ricercatore del Max Planck Institute e principale autore dello studio condotto al Nouabalé-Ndoki National Park (Repubblica del Congo), del quale le foto fanno parte. La posizione faccia a faccia – tecnicamente nota come ventro-ventrale – non è per nulla comune nel regno animale che predilige la più “canonica” postura dorso-ventrale, in cui la femmina dà le spalle al maschio. “Già sapevamo che i gorilla in cattività talvolta si accoppiano frontalmente, ma finora non erano mai stati fotografati in questa posizione nel loro ambiente naturale”, spiegano i ricercatori. Ti amo, gorilla Ma perché prediligere la posizione del missionario? Esistono teorie secondo cui l’accoppiamento ventro-ventrale - che consente ai partner di guardarsi negli occhi e quindi di “comunicare” meglio le reciproche emozioni e sensazioni – è strettamente imparentato con l’evoluzione della specie. Nell’uomo è infatti una conseguenza della stazione eretta: secondo quanto già nel 1967 lo zoologo e divulgatore scientifico Desmond Morris spiegava nel volume La scimmia nuda, i seni prominenti e arrotondati delle femmine di homo sapiens si sarebbero sviluppati come adattamento alla stazione eretta. In pratica le mammelle avrebbero sostituito il richiamo sessuale costituito fino a quel momento dalle natiche, che “invitano” all’accoppiamento perché poste sopra i genitali. Affascinanti somiglianze Non sappiamo quanto l’accoppiamento frontale di gorilla e bonobo segnali la presenza di qualche componente “umana” nel comportamento di alcuni animali: “La nostra conoscenza attuale dei gorilla è ancora piuttosto limitata” afferma Breuer. “Non possiamo dire quindi quanto questa posizione sessuale sia comune. Certo è che è sempre affascinante scoprire similarità nel comportamento di primati e esseri umani”. Andrea Porta (Notizia aggiornata al 14 febbraio 2008) | |
| | | anacondina Moderatore
Numero di messaggi : 745 Età : 52 Data d'iscrizione : 13.07.07
| Titolo: Re: CURIOSITA' Gio Feb 21, 2008 1:25 pm | |
| Quale animale emigra più lontano? La sterna codalunga, l’animale che compie la più lunga migrazione: dal Polo Nord al Polo Sud. L’animale che compie più chilometri durante le sue migrazioni è la sterna codalunga (Sterna paradisaea). Questo uccello nidifica nelle regioni artiche. Vive sulle acque costiere, e talora interne, lungo le spiagge e su isolette rocciose fuori costa, ed emigra a sud, nelle regioni antartiche. Perciò vola per circa 35 mila chilometri. Proprio per questa sua lunghissima migrazione si pensa che sia l’ uccello che nel corso dell’anno ha a disposizione più ore di luce. Tra i pesci che compiono le migrazioni più lunghe ci sono le anguille europee: nascono e si riproducono nel mar dei Sargassi, in mezzo all’Atlantico, e vivono il resto della vita adulta in corsi d’acqua che distano anche 6 mila chilometri. Tra gli insetti, il record è della farfalla monarca che migra dal Nord al Centro America percorrendo alcune migliaia di chilometri. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Gio Feb 21, 2008 1:27 pm | |
| L’ecoscandaglio dei tursiopi come è fatto? Due tursiopi, delfini comuni in molti mari del mondo. L’ecoscandaglio è un sistema di comunicazione e di esplorazione del territorio, comune a tutti i cetacei, cioè balene, capodogli, orche, delfini, tra i quali anche i tursiopi, usati negli spettacoli per la loro capacità di “parlare”. In realtà i cetacei non hanno corde vocali, ma contraendo i muscoli della faringe emettono ultrasuoni, cioè onde sonore brevi e ad alta frequenza. L’onda sonora viene amplificata sfruttando sistemi diversi: i capodogli usano una zona oleosa nella bozza frontale e le ossa della mascella, i delfini si servono di sacche piene d’aria situate all’interno del naso. L’onda poi esce come suono dalla punta del muso. I suoni rimbalzano contro gli oggetti e l’orecchio dei cetacei è specializzato nel captare l’eco, mentre la zona uditiva del cervello è in grado di riconoscere le forme dell’impronta sonora. Non solo i suoni emessi possono essere modulati e variare a seconda della situazione e da gruppo a gruppo all’interno della stessa specie, ma sembra che addirittura ogni singolo individuo del gruppo arrivi a sviluppare una forma di "linguaggio" personale. L’ecoscandaglio è un esempio di adattamento evolutivo sviluppato in una situazione in cui la vista è poco utile. Non a caso, lo hanno anche i pipistrelli. | |
| | | anacondina Moderatore
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| Titolo: Re: CURIOSITA' Gio Feb 21, 2008 1:28 pm | |
| Perché le scimmie sono definite primati?
Il termine “primati” compare per la prima volta nel XVIII secolo, nelle opere del naturalista svedese Carlo Linneo, secondo il quale i primati costituivano un ordine comprendente scimmie, proscimmie, tardigradi e chirotteri. Il termine è rimasto nell’attuale nomenclatura zoologica per designare l’ordine di mammiferi comprendente le forme del regno animale più simili all'uomo, come le scimmie e le scimmie antropomorfe. I primati ebbero origine tra il Paleocene e l'’Eocene (circa 58 milioni di anni fa) e si presume che si siano evoluti da animali simili agli insettivori. | |
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| Titolo: Re: CURIOSITA' | |
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